Emilia Romagna, approvata la legge anti omofobia dopo una discussione record

Il sì in Consiglio è arrivato nella notte dopo una maratona in aula di quasi 40 ore. Bonaccini: "Passo avanti sui diritti"

Emilia Romagna, sì alla legge anti omofobia dopo 40 ore di discussione (Dire)

Emilia Romagna, sì alla legge anti omofobia dopo 40 ore di discussione (Dire)

Bologna, 27 luglio 2019 - Dopo quasi 40 ore di votazioni, il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna ha approvato, nella notte, la legge di contrasto alle discriminazioni omofobe. L'iter di approvazione è stato piuttosto laborioso perché il centrodestra (in particolare Fratelli d'Italia) ha presentato 1.787 emendamenti che sono stati discussi e votati uno per uno, richiedendo due giorni e due notti di seduta.

Si tratta, tecnicamente, della "legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dell’orientamento sessuale".

Il via libera è arrivato alle 3.35, con 33 sì e 10 no: voto favorevole della maggioranza di centrosinistra, Pd, Sinistra italiana e Silvia Prodi (Misto), 5 Stelle e Gian Luca Sassi (Misto), e quello contrario di Lega, Fdi e Fi. La votazione, dopo una maratona di oltre 39 ore che ha battuto il record della seduta durata dall'11 al 15 gennaio 1999. Il voto sugli emendamenti si è concluso alle 2.43. La discussione sulla legge era iniziata martedì mattina, mentre la fase delle votazioni (1.787 gli emendamenti presentati, in gran parte da Fdi) nel pomeriggio di giovedì, per proseguire ininterrottamente per oltre 39 ore.

"La dignità delle persone - ha detto il presidente Stefano Bonaccini - non si ferma con l'ostruzionismo. L'Emilia-Romagna fa un passo avanti importante, affermando il diritto alla piena autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere. Fissiamo un principio che mai deve essere messo in discussione, e cioè che ogni persona vale in quanto tale, per ciò che è".

Di questa legge si parla dal 2014. E il nodo dell’utero in affitto ha, nel tempo, provocato tensioni e fratture sia in seno al Pd sia nella galassia dei movimento Lgbtq. Alla fine, il testo della legge è chiaro. La Regione, si legge, "non concede contributi ad associazioni che nello svolgimento delle proprie attività realizzano, organizzano o pubblicizzano la surrogazione di maternità".

Soddisfatto Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay: "È una vittoria per nulla scontata, che premia l’impegno di associazioni e enti locali sul fronte della lotta alle discriminazioni". Nonostante "i limiti del testo", specie dove ribadisce i vincoli della legge 40 "in tema di gestazione per altri, del tutto fuori luogo in questa legge, esultiamo per come si è saputo tenere testa all’attacco violentissimo delle destre".

Di ben altro avviso Michele Facci, capogruppo di Fratelli d’Italia: "Questa legge – afferma – crea corsie preferenziali, di forte impatto ideologico, che vuole promuovere il concetto omosessualista, che invoca tutele che, in realtà, già esistono".

Cos'è - La legge regionale contro l’omotransfobia è una legge per contrastare la violenza contro le persone gay, trans, lesbiche, bisessuali, queer, intersessuali.

Sostegno economico - Sono previsti sostegni economici alle associazioni impegnate nel contrastare fenomeni di omo-transomofobia e percorsi di aiuto a chi ne diventa vittima.

Formazione culturale - È, inoltre, previsto un percorso di sensibilizzazione e formazione culturale per scuole e operatori per contrastare le discriminazioni.

 

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