Endometriosi, a Bologna tremila visite l’anno. Sintomi e donne più colpite

Installata una panchina gialla davanti all'atrio del padiglione 4 al Sant'Orsola: "Così si fa luce su una malattia invisibile"

La panchina gialla installata al Sant'Orsola "per far luce sull'endometriosi"

La panchina gialla installata al Sant'Orsola "per far luce sull'endometriosi"

Bologna, 2 marzo 2023 - Endometriosi. Una patologia infiammatoria benigna ad andamento cronico e recidivante, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina in cui è normalmente contenuto. Ma anche una patologia “invisibile". Che tante donne conoscono per esperienza diretta e che spesso viene diagnosticata troppo tardi. Secondo alcune stime, infatti, interessa almeno il 10% delle donne in età fertile, il 70% delle donne affette da sindromi e dolori pelvici e fino al 50% delle donne con problemi di fertilità. E, proprio per questo motivo, in presenza di sintomi sospetti, è importante rivolgersi a strutture specializzate come il Sant’Orsola, che sull’endometriosi vanta un’esperienza trentennale e che, dal 2019, ha assunto il ruolo di centro di riferimento regionale per la malattia. Il team multidisciplinare dedicato include urologi, psicologi, radiologi, fisioterapisti, un chirurgo toracico per i rari casi di interessamento dell'apparato respiratorio e un nutrizionista per diete specifiche: è presente anche un'infermiera specializzata per programmare i percorsi delle pazienti. In totale vengono eseguite circa 3mila visite all’anno.

Per non abbassare la guardia – e aumentare la sensibilità sul tema – è stata inoltre installata una panchina davanti all’atrio del padiglione 4. Una panchina dal colore sgargiante, giallo, “per fare luce su una malattia invisibile”. Si chiama 'Endopank', ed è la 160esima panchina gialla in Italia, la prima a Bologna: il progetto, promosso dall'associazione 'La voce di una è la voce di tutte Odv', intende infatti informare i cittadini su una patologia spesso ignorata (tra la comparsa dei primi sintomi e la diagnosi passano in media dai 7 ai 9 anni) e accendere i riflettori su un tema che necessita di essere sempre più conosciuto. Sulla panchina, inoltre, si trova un QRcode che rimanda a un video nel quale si spiegano la patologia, i sintomi e le terapie. L’endometriosi è una malattia cronica che richiede, infatti, un trattamento personalizzato nel lungo termine: il principale scopo terapeutico è rappresentato dal miglioramento dei sintomi, dalla prevenzione delle recidive e dal rallentamento della progressione della malattia. “Pensiamo al ritardo della diagnosi – precisa la vicesindaca Emily Clancy - un tempo incredibile, che porta disagio alle donne perché si tratta di una malattia molto dolorosa. C’è bisogno di più consapevolezza: è qualcosa su cui dobbiamo riflettere e fare sempre più informazione”.

“Tutte queste manifestazioni servono per far conoscere una malattia molto invalidante per la donna - spiega il professor Renato Seracchioli, direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana del Policlinico – e spesso associata a una riduzione della fertilità. La nostra opera, soprattutto negli ultimi dieci anni, è stata quella di divulgare la conoscenza di questa malattia: in Emilia-Romagna è stata realizzata una rete di centri che si interessano al tema, per parlare tutti la stessa lingua”.

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