Escursioni sulla neve, il rebus del Dpcm

Dubbi interpretativi sulle norme: in alcune regioni consentiti gli spostamenti verso la montagna, ma al Corno si rischia la multa

Ciaspolare o non ciaspolare, questo è il dilemma. O meglio, il dilemma è se dalle città di fondovalle si possa salire al Corno alle Scale per praticare attività sportive sulla neve, come lo scialpinismo. Dalla lettura del Dpcm e delle Faq del Governo questo non è del tutto chiaro, tanto che in alcune zone d’Italia lo spostamento a questo scopo nell’ambito regionale è ammesso, in altre invece no. Bologna è tra queste ultime.

Tutto dipende dall’interpretazione delle norme, scritte in modo sibillino, anche se fonti del Viminale hanno confermato al nostro giornale che la lettura corretta è quella più permissiva. A chi si rivolge ai carabinieri della compagnia di Vergato, tuttavia, viene ribadita l’interpretazione più restrittiva, ovvero che non si può. E le richieste di chiarimenti da parte del Cai al governo sono per ora rimaste lettera morta. "Qui vige un’interpretazione restrittiva, anche se la presidenza del Consiglio aveva chiarito che è possibile recarsi a fare sport in altro comune laddove non sia possibile farla nel proprio, ed è chiaro che in via Rizzoli la neve non c’è, per cui bisognerebbe andare al Corno – spiega Stefano Osti, presidente della sezione bolognese del Cai –. Le interpretazioni adottate qui le definirei punitive perché si corrono molti più rischi di contagio al supermercato o in autobus che ad andare sulle ciaspole al Corno e questo è un controsenso. È già successo che a Vidiciatico siano stati fermati dei nostri soci e le persone sono state rimandate indietro senza multarle, quindi evidentemente anche loro ritengono che l’interpretazione più rigida sia eccessiva o dubbia. Capisco che si interrompa una festa con 30 persone in una stanza, ma andare in montagna non è un rischio per i contagi". Ieri l’area del Corno alle Scale era abbastanza frequentata, nonostante gli impianti di risalita ancora chiusi. Negli ultimi giorni, data la grande quantità di neve caduta, si sono verificati anche distacchi importanti sul monte La Nuda e sul monte Spigolino, ma non hanno coinvolto persone.

Uno scialpinista di Sasso Marconi è stato invece soccorso ieri al monte Cusna, sull’Appennino reggiano. L’uomo, di 44 anni faceva parte di una comitiva di bolognesi ed è caduto procurandosi una brutta ferita lacero-contusa a una gamba. Recuperato dai tecnici del soccorso alpino con l’elicottero decollato da Pavullo, è stato poi trasportato in ambulanza all’ospedale di Cstelnovo Monti.

Enrico Barbetti

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