Esplosione in autostrada A14, i feriti eroi. "Ho avuto paura, ma ho salvato tante vite"

Carabinieri e poliziotti accorsi subito dopo l'incidente, sono stati investiti dall'esplosione. "Ho sentito il fuoco sulla pelle"

Il maresciallo Arturo Guidone al Maggiore

Il maresciallo Arturo Guidone al Maggiore

Bologna, 7 agosto 2018 – Hanno bende in varie parti del corpo, guardano il premier Giuseppe Conte negli occhi, fieri di potere dire che il loro dovere l'hanno compiuto fino in fondo e ben oltre. Tra i feriti ci sono 14 uomini con la divisa – 3 poliziotti e 11 carabinieri - che sono accorsi subito dopo l'incidente a catena tra i camion e che, pochi minuti dopo, sono stati investiti in pieno dalla tremenda esplosione che ha causato il collasso del ponte e sventrato porte e finestre nel raggio di decine di metri.

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“Abbiamo fatto allontanare tante gente, per fortuna ci siamo riusciti – scandisce Elio Norino (VIDEO), capitano della caserma dei carabinieri di Borgo Panigale -. Abbiamo fatto in modo che i curiosi si mettessero a una distanza che pensavamo fosse di sicurezza e che invece non si è rivelata tale: tanti sono stati feriti anche nella zona che è oltre alla caserma. Subito dopo lo scoppio abbia allestito una sorta di punto di raccolta spontaneo in caserma – prosegue Norino, che ha una vistosa fasciatura sul capo -. Abbiamo offerto ospitalità a tutti i feriti, abbiamo distribuito acqua e quello che avevamo. Abbiamo cercato di soccorrere i feriti”.

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“Abbiamo visto questa colonna di fumo che nasceva dall'autostrada, siamo accorsi – è invece il racconto del maresciallo Arturo Guidoni (VIDEO) -. Il primo pensiero è stato fare allontanare le auto. Subito dopo sono arrivati anche i curiosi e ci siamo impegnati per farli andare via. Poi sono cominciate le esplosioni: prima due, piccole, poi il boato. E' diventato tutto rosso. E rovente. Abbiamo sentito molto male e abbiamo cominciato a correre”. Era ferito, il maresciallo: lui e i suoi colleghi sono infatti ora ricoverati al Maggiore, dove hanno incontrato il premier Conte. Ma questo non li ha fermati. “C'era gente che invocava aiuto e così abbiamo cominciato a soccorrere i civili feriti. Abbiamo fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi carabiniere, ma abbiamo salvato tanta gente”. Il riassunto è amaro: “In quel momento ho avuto paura di morire, ho sentito il fuoco addosso ed è una brutta sensazione”.

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