CHIARA CARAVELLI E FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Esplosione Toyota Handling Bologna, due lavoratori morti e undici feriti: chi sono le vittime. Il 37enne aspettava un figlio

Fabio Tosi aveva 34 anni, Lorenzo Cubello 37. Incidente nell’azienda multinazionale Toyota Material Handling a Borgo Panigale. I sindacati avevano proclamato per oggi due ore di astensione dal lavoro per denunciare i rischi. Venerdì sciopero di Fim-Fiom e Uilm

Bologna, 24 ottobre 2024 – Un boato improvviso ha fatto tremare i muri. I vetri delle finestre sono andati in mille pezzi. “Ho pensato al terremoto”, racconterà una dipendente. E uno dei capannoni nell’area interna dello stabilimento di Toyota Material Handling, multinazionale che si occupa di movimento merci e produzione di carrelli elevatori, in via Persicetana Vecchia a Borgo Panigale, è crollata. Erano le 17.20 di ieri e al lavoro, in quell’area, c’era una decina di lavoratori.

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Ai lati (a sinistra) Fabio Tosi, 34 anni, e (a destra) Lorenzo Cubello, 37, i due bolognesi deceduti nell’esplosione avvenuta in fabbrica. In mezzo l’interno dello stabilimento della Toyota devastato
Ai lati (a sinistra) Fabio Tosi, 34 anni, e (a destra) Lorenzo Cubello, 37, i due bolognesi deceduti nell’esplosione avvenuta in fabbrica. In mezzo l’interno dello stabilimento della Toyota devastato

Due non ce l’hanno fatta: uno è morto sul colpo, centrato dall’esplosione e forse anche dai detriti di muro e soffitto crollati. Il collega invece è mancato in ambulanza, mentre andava all’ospedale Maggiore. Le vittime sono Lorenzo Cubello, 37 anni, che stava per diventare papà, e Fabio Tosi, 34 anni, entrambi di Bologna. Altri 11 lavoratori sono rimasti feriti e sono stati ricoverati tra il Maggiore di Bologna e l’ospedale di San Giovanni in Persiceto. Uno è grave e ha subito un intervento chirurgico, gli altri hanno contusioni più lievi e nessuno sarebbe in pericolo di vita.

A quanto pare, lo scoppio sarebbe partito da una cisterna di aria compressa. Immediati i soccorsi: sul posto otto squadre di vigili del fuoco, agli ordini del comandante provinciale Mauro Caciolai, poi i carabinieri, i tecnici dell’Ausl, la Procura. Procura che ora dovrà fare luce sull’accaduto e individuare eventuali responsabilità: l’area dell’incidente, una volta messa in sicurezza, verrà posta sotto sequestro per i futuri sopralluoghi. Sei mesi dopo la strage della centrale di Suviana e due settimane dopo la morte di un operaio che lavorava sui binari del treno ed è stato travolto, la città piange altri due morti sul lavoro. A Suviana le vittime furono sette e anche questa volta le persone coinvolte potevano essere di più, se non fosse che l’azienda aveva consigliato di restare a lavorare da remoto a chiunque ne avesse la possibilità, per evitare spostamenti dopo l’alluvione che in questi giorni ha colpito la città. Una disposizione che, stando alle prime informazioni, non avrebbe però riguardato responsabili e operai.

“È saltata la luce subito, con un boato pazzesco, ho visto tutti i lampadari tremare. Una ha detto ‘fuori tutti’ e siamo scappati via, ho pensato al terremoto – dice Noemi, dipendente del reparto ispezione e in fabbrica al momento dell’incidente – . Abbiamo sentito tutto, ma non abbiamo visto altro. Sono sconvolta, sembra un film. C’erano i soliti problemi, ma non era accaduto niente di recente”.

Non è ancora chiaro cosa sia accaduto con esattezza, né cosa sia andato storto nei sistemi di sicurezza. “Stavamo per fare un altro sciopero per la sicurezza, domani (oggi, ndr), due ore in uscita – dice Gian Pietro Montanari dell’assemblea Fiom, per anni delegato alla Toyota di Bologna e oggi al magazzino di Crespellano –. Certe volte si pensa che si produca non con attenzione nel rispetto delle procedure. Questa non è l’azienda peggiore del mondo, ma bisogna accertare se c’era manutenzione o no. Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c’era stato anche un incendio nel reparto verniciatura”.

Al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore ci sono anche tanti colleghi e parenti in attesa di avere notizie dei feriti. L’umore è tetro, la rabbia palpabile. Tra i feriti ricoverati lì c’è Gaetano, responsabile di una linea di produzione. Ha un taglio alla testa e contusioni alla schiena e al torace, ma è lucido. “Se fossi stato due metri più in là forse non sarei qui, ora – ha raccontato al fratello Alessandro –. Ho visto un collega sbalzato via, non so se ce l’ha fatta. Ricordo di essere finito contro il muro e mi sono cadute addosso delle macerie”.

Sulla tragedia è intervenuta anche la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein: “Esprimo profondo dolore per le vittime e preoccupazione per i feriti dell’esplosione avvenuta alla Toyota a Borgo Panigale. Siamo vicini a familiari e ai colleghi. E chiediamo vengano accertate al più presto le cause e tutte le misure di sicurezza”. Così invece il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che in serata si è recato sul luogo della tragedia: “Seguo con grande apprensione il terribile incidente. Esprimo il profondo cordoglio a nome della nostra comunità ai familiari e colleghi delle vittime”.