Bologna, evasione, multinazionale nasconde un miliardo al Fisco

Azienda di moda faceva utili in Italia, ma pagava le tasse in Svizzera. I dati della Guardia di Finanza: in un anno denunciati 270 furbetti

L’indagine sulla multinazionale della moda è stata condotta dalla Guardia di Finanza

L’indagine sulla multinazionale della moda è stata condotta dalla Guardia di Finanza

Bologna, 23 giugno 2018 – È una somma colossale quella che, secondo la Guardia di finanza, una nota società di abbigliamento avrebbe sottratto alla tassazione del fisco. Un miliardo di euro, spalmato in sei anni, dal 2010 al 2015. La multinazionale, che ha una sede in Svizzera e domicilio fiscale in un paese della provincia di Bologna, è stata oggetto di una verifica l’anno scorso: al termine di complesse indagini, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono giunti alla conclusione che in Italia avrebbe «una stabile organizzazione occulta».

In sostanza la vera sede, cui fa capo la commercializzazione dei prodotti del noto brand in una vasta area del Sud Europa, sarebbe appunto quella bolognese, perciò le tasse dovrebbero essere pagate qui. Invece finora la società le aveva pagate in Svizzera, dove il regime fiscale è più favorevole. Dunque le fiamme gialle e la Procura (nell’inchiesta sarebbero indagati alcuni dirigenti apicali) contestano appunto alla società di aver sottratto alla tassazione ben un miliardo di euro. La società sostiene invece che è tutto regolare e che le tasse deve pagarle in Svizzera: ora il maxi-contenzioso si è trasferito davanti all’Agenzia delle entrate.

Quello è solo uno dei tanti dati relativi all’attività della Guardia di finanza dell’anno appena passato. Ieri nel Comando di via Magazzari le fiamme gialle hanno festeggiato il 244esimo anniversario della fondazione e il comandante regionale, generale Giuseppe Cervi, ha parlato di un «bilancio positivo».

Sul territorio bolognese sono state sviluppate 1.450 deleghe di indagine, a fronte di 939 portate a termine. Nella lotta all’evasione, sono state eseguite 225 indagini di polizia giudiziaria, a cui si aggiungono 677 interventi fra verifiche e controlli fiscali a tutela degli interessi erariali. Ben 270 le persone denunciate, mentre ammonta a 1.479 miliardi di euro la base imponibile totale sottratta a tassazione. Sono inoltre stati scovati 99 evasori totali che, secondo i finanzieri, hanno sottratto a tassazione una base imponibile di 61 milioni ed Iva per oltre 14,5. Senza contare, sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, il sequestro di immobili, quote societarie e conti correnti per un totale di 543 milioni di euro. Non solo, sono stati anche confiscati 2,3 milioni di euro a persone considerate legate alla mafia.

In materia di appalti, inoltre, sono stati denunciate 4 persone e riscontrate irregolarità per 93 milioni (in particolare nella vicenda che ha coinvolto una società di raccolta rifiuti).

Infine, la curiosità: i finanzieri del II Gruppo hanno scoperto un agopuntore cinese che, a Castel Maggiore, operava in modo del tutto abusivo. Non aveva laurea né altri titoli di studio e nemmeno un’abilitazione. Eppure il suo studio era sempre pieno, dalla mattina alla sera, tanto che negli ultimi cinque anni aveva evaso Iva e altre imposte per un totale di ben 500mila euro.

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