Ex Cartiera di Lama, la comunità si divide

Il progetto di riqualificazione prevede un hub per start-up e ricerca, ma un comitato di residenti propone un piano alternativo

La presentazione del progetto di riqualificazione dell’ex Cartiera di Lama di Reno ha evidenziato le due anime che, oggi, dividono la popolazione dell’appennino. Difficile dire quale sia la prevalente con la prima che ha deciso di alzare la qualità della vita del proprio territorio mettendosi in rete con quelli vicini, mentre la seconda vorrebbe tornare al passato quando ogni realtà aveva i suoi servizi e, ad esempio, erano poche le persone che dovevano percorrere lunghe distanze per raggiungere il posto di lavoro.

Come è stato spiegato ieri al Teatro di Paglia, nell’area archeologica del Museo nazionale etrusco di Marzabotto il progetto relativo alla ex Cartiera Burgo, prevede il recupero dell’area industriale dismessa, per rilanciare l’attrattività della zona. Gli interventi più rilevanti sono la creazione di un hub per start up innovative e l’inserimento di laboratori di ricerca, con un’attenzione particolare ai temi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale, mediante la desigillatura del suolo e l’inserimento di un parco fluviale al servizio della comunità, connesso alla futura Ciclovia del Sole. Non vi sono dubbi che il sindaco metropolitano Matteo Lepore strizzi l’occhiolino alla prima categoria di persone, anche perché gli oltre 9 milioni di euro necessari per realizzarlo, non sarebbero mai arrivati se il progetto non fosse inserito nel piano integrato metropolitano della Città della conoscenza e della ricerca.

"Ragioniamo come un unico territorio – ha spiegato Lepore – perché oggi le sfide si vincono insieme. La riqualificazione della Cartiera fa parte di un disegno più ampio per riqualificare le aree dismesse. Vogliamo che tutte le realtà del nostro territorio metropolitano camminino con lo stesso passo".

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino e sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri: "Possiamo decidere se giocare insieme agli altri accettando le regole del gioco oppure se continuare a lavorare da soli. L’esperienza della nostra unione dice che quando si condividono i valori lo stare insieme è vincente. Non è un caso che in questo stesso piano vi sia un progetto di 11 milioni di euro per il Brasimone, e che altri 20 milioni di euro arrivino a Grizzana Morandi, con il bando borghi".

La serata si è conclusa con la richiesta di un comitato locale di poter illustrare un progetto alternativo di riqualificazione. Un progetto molto legato alla seconda categoria di persone.

Massimo Selleri

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