CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Facchini e caporalato. Cinque rinvii a giudizio per Mondo Convenienza

Si tratta della presidente del cda della holding e di responsabili di altre società. L’indagine partita dopo la denuncia su condizioni di lavoro massacranti.

Facchini e caporalato. Cinque rinvii a giudizio per Mondo Convenienza
Facchini e caporalato. Cinque rinvii a giudizio per Mondo Convenienza

Rinvio a giudizio e inizio del processo fissato al prossimo 22 gennaio. Lo ha deciso il gup Grazia Nart, accogliendo le richieste formulate dal pm Gabriella Tavano, per i cinque imputati accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro – il cosiddetto ‘caporalato’ – nel magazzino di Calderara di Reno del colosso del mobile e dell’arredamento Mondo Convenienza. Il procedimento riguarda la presidente del cda di Mondo Convenienza Holding Spa, Mara Cozzolino, difesa dagli avvocati Pietro Sarrocco e Giulia Bongiorno, e altri quattro rappresentanti e responsabili di società coinvolte nel magazzino, con i legali Luca Luparia Donati, Luca Spaltro, Domenico Morace e Alessandra Gualazzi.

L’indagine, scattata nell’agosto del 2020 dopo alcune denunce presentate ai carabinieri da una ventina di facchini su presunte irregolarità avvenute tra il 2017 e il 2018, aveva inizialmente coinvolto 21 persone, inscritte nel registro degli indagati. A seguito di interrogatori e ulteriori indagini, sedici posizioni sono state stralciate.

La Procura bolognese contesta un’organizzazione del lavoro che, per contrarre tempi e costi nelle forniture ai clienti della merce in consegna, faceva ricorso a facchini, forniti da alcune coop, con retribuzioni difformi da quanto previsto dai contratti e turni senza fine. Non solo, vengono contestate anche violazioni nella sicurezza sul lavoro con obbligo di sopportare pesanti carichi fisici senza strumenti meccanici, veicoli carenti, metodi degradanti e umilianti di controllo a distanza per costringere i lavoratori, con la minaccia di penalità, alla consegna di tutti i pacchi affidati entro la giornata.

Tra le parti civili, la Città metropolitana e il Comune di Calderara di Reno, rappresentati dall’avvocato Salvatore Tesoriero, e la Cgil, che ha espresso soddisfazione dopo la decisione del gup, con il legale Andrea Ronchi. "Trovo naturale – le parole dell’avvocato Tesoriero – che la sede di accertamento per fatti così gravi e lesivi della dignità del lavoro, sia un processo penale".

Sul punto si è espresso anche il colosso del mobile e dell’arredamento: "Mondo Convenienza – si legge in una nota – rinnova la propria fiducia nella magistratura ed è certa che potrà mostrare la propria estraneità rispetto alle accuse relative all’operato di alcuni appaltatori di consegna e montaggio, che all’epoca dei fatti erogavano servizi all’azienda. Mondo Convenienza non interviene infatti in alcun modo nella gestione dei dipendenti dei propri fornitori, con i quali opera in piena conformità alla normativa vigente e alle regole previste dal proprio codice etico, rinnovando periodicamente le verifiche e i controlli nei loro confronti".

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