CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Fallou ucciso a 16 anni, il processo. La difesa: "Non parliamo di mostri". Ascoltati in aula i primi sei testimoni

Sentiti gli agenti delle Volanti intervenuti quella sera e i colleghi della Scientifica che hanno svolto il sopralluogo. Imputato un coetaneo della vittima, l’avvocato: "Necessari contegno e rispetto verso tutte le parti coinvolte"

Fallou Sall, ucciso con una coltellata il 4 settembre dell’anno scorso, aveva 16 anni: ieri l’udienza al tribunale dei minori

Fallou Sall, ucciso con una coltellata il 4 settembre dell’anno scorso, aveva 16 anni: ieri l’udienza al tribunale dei minori

Bologna, 7 giugno 2025 – Sono stati sentiti i primi sei testimoni, ieri mattina, nel corso del processo con rito ordinario al tribunale dei minori per l’omicidio di Fallou Sall, ucciso con una coltellata a 16 anni in via Piave il 4 settembre dello scorso anno: in aula sono stati ripercorsi quei tragici momenti, con il racconto dei primi agenti delle Volanti intervenuti sul posto quella sera e quello degli agenti della Scientifica che hanno svolto il sopralluogo, la repertazione degli oggetti rinvenuti in loco e la ricostruzione dello scenario della lite, dell’inseguimento e delle coltellate tra via Pasubio, parco del Velodromo e via Piave.

Per il delitto è imputato un coetaneo della vittima, un 16enne italiano, che deve rispondere anche del tentato omicidio dell’amico di Fallou, un 17enne bengalese, a sua volta accusato di lesioni e molestie telefoniche nei confronti dell’imputato (per queste accuse la sua posizione è stata stralciata dopo che ha chiesto e ottenuto la messa alla prova). L’imputato e il 17enne avevano litigato qualche giorno prima.

Ieri in aula erano presenti in aula anche i genitori di Fallou Sall, con l’avvocato Loredana Pastore, mentre l’imputato, difeso dall’avvocato Pietro Gabriele, era videocollegato dall’istituto penale minorile di Nisida, a Napoli. È durata poco meno di tre ore l’udienza davanti al collegio dei giudici presieduto da Gabriella Tomai, presidente del tribunale dei minori.

"Questo è un processo che riguarda un minore, con antagonisti anche loro minori, uno dei quali rimarrà purtroppo per sempre un minore – le parole dell’avvocato Gabriele –. Bisogna avere contegno e rispetto non solo verso la parte che è rimasta vittima, ma anche l’altra, delle parti antagoniste, perché qui non parliamo di mostri", ma di ragazzini, ha sottolineato. Si continuerà nella prossima udienza con l’ascolto dei testi dell’accusa, gli altri agenti delle Volanti, oltre che quelli della Mobile.

"Il processo è sereno, la difesa collaborerà per l’accertamento della verità il più possibile aderente alla realtà con la pubblica accusa, ritengo necessaria la serenità e la pacatezza del processo proprio in virtù della delicatezza dello stesso".

Fallou, quella sera, fu colpito a morte dopo essere intervenuto in difesa dell’amico bengalese: per l’accusa si è trattato di omicidio volontario, mentre per la difesa dell’imputato è stata legittima difesa, con il ragazzino che avrebbe colpito alla cieca per proteggersi. Proprio mercoledì si è svolto il torneo di calcio dedicato al Fallou e organizzato dal Belluzzi-Fioravanti al Centro sportivo Barca. "Nessun genitore merita di vivere una tragedia simile", avevano detto i genitori della vittima, Mao e Danila, ricordando anche Bader Essefi, ucciso a 19 anni alla Barca per una lite senza senso. Per nulla. Per una "rabbia incontrollata", sintomo di "qualcosa che non va, sulla quale siamo tenuti a indagare per riuscire a circoscriverla – avevano aggiunto –. E lo si può fare solo attraverso un ascolto attento".