Falsificò il referto Condannata ginecologa

Quattro anni al medico: con le credenziali di una collega avrebbe inserito un’ecografia un mese dopo l’esame

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È stata condannata a quattro anni la ginecologa dell’Ausl p. m. r., in servizio all’ospedale Maggiore e a quello di Budrio.

La donna era accusata di aver fatto abusivamente accesso al sistema di refertazione usando le credenziali di una collega e di avere inserito nel referto di un’ecografia, eseguita dalla stessa collega il 30 aprile 2015, immagini originariamente non incluse, falsificando così il documento. La sentenza è del giudice Nadia Buttelli.

Il medico imputato era di turno nel reparto, quel 30 aprile di sette anni fa. L’ecografia era stata fatta a una paziente che, pochi giorni dopo, cioè il 2 maggio, ebbe un aborto.

L’accesso abusivo risale invece al successivo 22 maggio, data in cui appunto la dottoressa avrebbe, secondo l’accusa, manomesso il documento, inserendovi elementi che in origine, un mese prima, non erano stati inseriti.

La ginecologa era inoltre accusata anche di un altro episodio di falso, imputazione dalla quale è stata però assolta dalla giudice.

L’imputata è ora difesa dall’avvocato Daniele Coliva. La sentenza di primo grado, oltre a disporre per la dottoressa l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e dalla professione medica per sei mesi, stabilisce inoltre che lei provveda a un risarcimento da quantificarsi in sede civile per l’Azienda Usl (che si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Sabrina Di Giampietro) con provvisionale di cinquemila euro, oltre che per la paziente dell’ecografia dell’epoca, alla quale fu falsificato il referto. Quest’ultima, pure parte civile, è attualmente assistita dall’avvocato Pasquale Longobucco.

A breve si attendono le motivazioni della condanna.

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