"Famiglia? Un legame affettivo" I Pro-Vita contro il Comune

Torna lo scontro politico sulla famiglia. Il Comune di Bologna va verso l’adesione al network dei Comuni amici della famiglia, a cui fanno parte circa 140 municipi in Italia sulla scia di Trento, come aveva proposto tra l’altro il leghista Matteo Di Benedetto. Ma crea zizzania la definizione di famiglia data dalla maggioranza di Palazzo D’Accursio nell’ordine del giorno portato ieri in commissione dal consigliere Filippo Diaco (lista Conti). Un testo che ha fatto saltare sulla sedia gli esponenti dell’opposizione, visto che si legge che "il Comune di Bologna riconosce come famiglia qualsiasi legame affettivo che comporti costanti azioni di cura, sostegno e rispetto reciproche". Va all’attacco Stefano Cavedagna di FdI: "L’odg della maggioranza è identico al nostro, salvo la definizione di famiglia". Se il capogruppo Pd Michele Campianiello rivendica "pienamente quel concetto di famiglia", il leghista Di Benedetto che punge: "Se tutto è famiglia vuol dire che non c’è più famiglia". "Perplesso" anche Nicola Stanzani di FI. Sulle barriccate Francesco Perboni del circolo Pro Vita & Famiglia di Bologna: "In questo modo anche un rapporto amicale potrebbe essere qualificato come famiglia, una classe a scuola, una squadra sportiva. Sconcerta che questa proposta venga da Diaco, già presidente Acli, civico di sinistra vicino al mondo cattolico, che va a cancellare il concetto stesso di famiglia".

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