
FdI sulla società che fornisce pasti alle scuole: "Se il bilancio è super, perché il Comune aumenta l’Irpef per ripianare le rette non pagate?"
"Un bilancio incredibile. Anzi, irripetibile". Viaggiano tra il sarcastico, l’indignato e lo scandalizzato i rilievi al bilancio di Melamangio (la società partecipata che fornisce pasti a tutte le scuole primarie di Casalecchio e Zola Predosa) presentati con una nota al consiglio comunale qualche giorno fa dai consiglieri del gruppo di minoranza Fratelli d’Italia Stefano Lelli, Alessio Sanfelici e Silvia Braicovich. "Presentato con un’auto-celebrazione esemplare – sottolinea il capogruppo Lelli – il bilancio di Melamangio si chiude con ricavi complessivi per circa 4,7 milioni di euro, un utile lordo di oltre 600mila e un utile netto di circa 430mila. Non solo. Ha un contante in cassa per oltre 2 milioni di euro, riserve straordinarie per circa 390mila e una riserva legale di 138mila euro. Con tutta questa abbondanza il nostro Comune si permette di aumentare l’addizionale Irpef per ripianare i mancati introiti dalle rette non pagate".
Sono tre i soci di Melamangio: il Comune di Casalecchio con il 51 per cento delle quote, il Comune di Zola Predosa con il 4 per cento e la società privata Elior Ristorazione Spa che ha il 45 per cento. "Succede – rivela il capogruppo Lelli – che il Comune di Zola contribuisca al fatturato con due milioni di euro, il 40 per cento del totale. Ma percepisce un dividendo pari alla sua quota sociale (4 per cento), pari a 18mila euro. Insomma, occorre intervenire e in fretta. Prima di giungere a scelte più drastiche Fratelli d’Italia ha chiesto la convocazione immediata della commissione servizi alla persona".
Davide Dall’Omo, sindaco di Zola, getta acqua sul fuoco. "Se non avessimo Melamangio – afferma – dovremmo dare in appalto a un soggetto privato la refezione scolastica. E non si guadagnerebbe nulla. Sarebbe tutta e solo una spesa. In più, Melamangio ci fornisce un servizio eccellente che non lo cambieremmo con alcun altro".
E i 2 milioni di euro sul conto corrente? "Fanno pare del capitale sociale – risponde il sindaco Dall’Omo – e servono in caso di necessità e per fare degli investimenti. Di recente, per esempio, è stato comprato l’intero capannone in cui opera Melamangio che prima gestiva in affitto. Quindi, per rinnovare le strutture e i processi di produzione dei pasti. L’addizionale Irpef non c’entra niente con il ripianamento dei mancati introiti delle rette dei morosi".
Comunque, al Comune di Zola arrivano le briciole degli utili. "Sono proporzionali – precisa il sindaco – alla nostra quota societaria. Ma non bisogna dimenticare che l’incidenza del Comune di Zola nelle scelte di Melamangio è paritaria a quella degli altri due soci. Nel consiglio di amministrazione c’è un rappresentante di Casalecchio, uno del privato Elior e uno del Comune di Zola".
Nicodemo Mele