Emilia Romagna, fascicolo sanitario elettronico. Ecco perché è utile

Lo strumento è già attivo e la sua diffusione è in crescita. Ecco tutte le sue funzioni, i medici possono anche inserire lì le prescrizioni

Fascicolo sanitario elettronico

Fascicolo sanitario elettronico

Bologna, 16 novembre 2017 - Una ‘carta d’identità della salute’, con il duplice obiettivo di raccogliere i dati sanitari e la storia clinica di una persona e allo stesso tempo facilitare l’accesso a tantissimi servizi on-line. È il fascicolo sanitario elettronico, rimodernato a fine 2016, con una diversa organizzazione dei contenuti in grado di renderne più facile e immediato l’utilizzo.

Un ‘cassetto virtuale’, smart e in grado di far risparmiare tempo, che può raccogliere documenti sanitari risalenti anche al 2008 e che negli anni ha visto aumentare gradualmente la propria diffusione: sono infatti più di 377mila i fascicoli attivati, soprattutto dalle donne tra i 45 e i 59 anni. A Bologna gli utilizzatori del servizio sono 120.783, dato più alto dell’intera regione.

Questi alcuni dei servizi disponibili per chi lo utilizza: pagare i ticket sanitari; prenotare, spostare o disdire visite e esami specialistici; consultare, stampare e disporre in tempo reale dei referti medici delle strutture del servizio sanitario regionale; consultare il certificato vaccinale; inserire altri documenti sanitari cartacei in maniera autonoma; cambiare il medico di famiglia; consultare i tempi di attesa per le visite specialistiche.

Con il consenso del proprietario del fascicolo, anche i medici possono inserire direttamente le prescrizioni, le prenotazioni, esisti e referti e ricoveri. Ogni individuo può poi scegliere la gamma di utenti che hanno accesso al fascicolo tramite un’apposita autorizzazione, come il medico di base e i medici specialisti, differenziando anche i vari contenuti: ogni utente può, ad esempio, impedire la visualizzazione di un referto in particolare.

Lo strumento è gratuito e facoltativo, ed è proprio questo il motivo che ha spinto la regione Emilia-Romagna ad attivare una campagna mediatica, per un costo di 39mila euro, con l’obiettivo di far conoscere ancora di più il fascicolo e promuoverlo tra la popolazione.

“L’obiettivo - sottolinea Licia Petropulacos, direttrice generale dell’assessorato alla sanità - è raggiungere metà della popolazione emiliano romagnola entro il 2019, nonostante la media regionale sia in ogni caso alta rispetto al contesto nazionale”.

Il fascicolo può essere attivato in qualsiasi momento da tutti i cittadini maggiorenni e iscritti al servizio sanitario regionale. È permesso anche aprire e gestire lo strumento per un’altra persona, un parente anziano o un figlio minorenne, per il quale il fascicolo viene allegato a quello del genitore fino al 18esimo anno di età. Per attivarlo è necessario rivolgersi ad uno degli sportelli dedicati all’azienda Usl, con un operatore che verificherà l’identità della persona e rilascerà le credenziali per l’accesso. Una volta registrati, infatti, basta accedere al sito www.fascicolo-sanitario.it.

“Sono stati introdotti anche numerosi servizi accessori, che rendono ancora più facile la gestione del fascicolo - spiega l’ingegnere Gandolfo Miserendino, referente del progetto -, come le notifiche sul proprio telefono cellulare e il riconoscimento facciale tramite webcam per attivare il fascicolo e verificare l’identità, tramite il servizio Spid (Sistema pubblico d’identità digitale). Vogliamo puntare sulla diffusione del fascicolo proprio perché serve a tutti e perché le modalità d’accesso e utilizzo sono alla portata di tutti”.

“Usare il fascicolo elettronico - assicura Stefano Vezzani, responsabile comunicazione del Policlinico Sant’Orsola - snellisce le procedure, aiuta i pazienti cronici o in salute e, nei fatti, aiuta a promuovere la salute stessa”.

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