NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Favoreggiamento, la fine del calvario. Docente assolta dopo quattro anni: "Danneggiata la mia reputazione"

Insegnante in una scuola elementare era finita a processo per rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio. Per la Procura aveva raccontato al padre di una bimba disabile che era indagato per abusi: "Fatta giustizia".

L’avvocato Gloria Rizzo ha difeso la docente 55enne, da 30 anni in servizio

L’avvocato Gloria Rizzo ha difeso la docente 55enne, da 30 anni in servizio

"Nonostante le difficoltà ho lottato per dimostrare la mia innocenza, con l’aiuto dei miei avvocati, perché credo ancora nella scuola statale. L’assoluzione, tuttavia, non ha cancellato le cicatrici lasciate da questa esperienza. Ho dovuto affrontare le conseguenze di una reputazione danneggiata e di una carriera compromessa". A raccontarlo è una docente di italiano di 55 anni, da 30 anni in servizio, assolta con formula piena, dopo quattro anni di calvario, "perché il fatto non sussiste". Un lasso di tempo in cui si è vista stravolgere il mondo. Tanto da essere spostata di plesso all’interno dell’istituto dove lavora, obbligata a lasciare la sua classe e vivendo in "un ambiente che ormai era diventato ostile", racconta il suo avvocato Gloria Rizzo. Ma la giudice Daniela Grossi ha messo la parola fine alla "brutta vicenda".

Una storia giudiziaria che era iniziata nell’aprile del 2021. E inizialmente, nel fascicolo, non era la sola indagata. Oltre alla docente, infatti, c’era anche il papà di una sua alunna disabile. Lui per violenza sessuale sulla minore. Accuse che sono durate 10 mesi, prima dell’archiviazione nel febbraio del 2022. Per l’insegnante è però arrivato un decreto penale di condanna, opposto dai propri legali (è difesa anche dall’avvocato Alessandro Bertuccini dello studio DelLavoro Avvocati), che hanno richiesto il dibattimento. Secondo l’accusa i reati erano quelli di favoreggiamento personale e rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio. Ovvero, secondo la procura la docente avrebbe ’spifferato’ al padre della bambina disabile che era indagato. Una ipotesi, quella della violenza sessuale, poi totalmente smentita dalle indagini, nata da un dialogo di sua figlia con un’altra bambina più grande, frequentante le stesse elementari, dove la minorenne raccontava di alcuni giochi con il papà a letto. Come in un telefono senza fili, spiegano i legali, "il racconto si è colorito passando di bocca in bocca tra i docenti, sino ad aggiungere che la bambina era nuda". E così il fatto è giunto alla preside. Da qui è scattata la denuncia. Prima nei confronti del padre. Ma poi a finire nel registro degli indagati, d’ufficio, è anche la docente di sua figlia perché si riteneva avesse rivelato le indagini. "Io sono stato prosciolto velocemente. La mia famiglia però è stata travolta. Abbiamo avuto i servizi sociali in casa, sono state fatte perizie a mia figlia. Ma questa assoluzione è l’ulteriore prova che l’intera ricostruzione è stata smentita in toto. E mi dispiace per la docente che ha vissuto quattro anni di inferno. Una professoressa che ha dimostrato abnegazione fuori dal comune, anche sotto pandemia", spiega il padre della bambina. La donna invece è stata allontanata dalla scuola dove insegnava da 17 anni, finendo sottoposta a procedimento disciplinare.

L’avvocato Bertuccini ora attende le motivazioni della sentenza, previste in 90 giorni, per fare richiesta di riaprire il procedimento disciplinare, così che la docente possa tornare a insegnare come in passato: "Il processo avviato su abbagli e dicerie, con tutto ciò che ne è seguito sul piano lavorativo, ha avuto forti ripercussioni sulla professione e sulla salute della docente", spiega l’avvocato. La collega Rizzo conclude: "Grazie a un’attenta valutazione dei fatti la verità è venuta fuori in modo limpido. Una donna stimata da bambini e genitori, su cui si era creato un pregiudizio, ha vissuto uno stress non indifferente. Ma finalmente è stata fatta giustizia".