Federico Dordei funerali, lacrime e bandiere biancoblù. Papà Luigi: "Mi date forza" FOTO

Commozione all'addio per il bimbo di sette anni, morto in un incidente stradale sulla Porrettana. La mamma Susanna: "Viveva per il basket"

L'arrivo del feretro in Certosa (foto Schicchi)

L'arrivo del feretro in Certosa (foto Schicchi)

Bologna, 21 giugno 2019 - C’è un bimbo di un anno, che davanti all’oblò della lavatrice prova a fare canestro nella cesta della biancheria. Una vita dedicata al basket quella di Federico Dordei, il bimbo di 7 anni che ha perso la vita in un terribile incidente stradale sulla Porrettana. Nel pomeriggio, l’ultimo saluto alla stellina della pallacanestro nella chiesa della Certosa, stracolma di affetto e commozione. A centinaia (foto) hanno aspettato l’arrivo del piccolo cestista biancoblù; mentre, nel silenzio, risuonava solo l’eco di qualche singhiozzo, e poco più.

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«Non avrei mai pensato di parlarne così – parla mamma Susanna, raccogliendo tutte le forze che le restano -. Quando qualche anno fa io e Gigi decidemmo di avere un bambino quasi non mi sentivo pronta, poi, però, con Fede siamo diventati una cosa sola». Dal babbo, Luigi, o meglio ‘Gigi’, il cestista dei New Flyng balls di Ozzano, aveva preso a passione per la palla a spicchi. «Viveva per questo sport – aggiunge la mamma, rivolta ai tanti della Fortitudo presenti, fra staff e giocatori -. ogni cosa, dai vestiti, ai mobili della cucina, doveva essere bianca e blu, proprio come la sua Fortitudo».

La Effe sventola in una bandiera, proprio sulla piccola bara bianca, mentre anche il babbo Luigi raccoglie le forze per raccontare il suo piccolo bimbo. In chiesa ci arriva quasi a fatica, ancora bendato per le ferite riportate nell’incidente (foto), zoppica un poco, mentre un amico lo sorregge. «Ho pensato che la mia vita non avesse più un senso. Ma grazie a Federico ho scoperto che le persone sono meglio di quello che si crede; la vostra solidarietà – aggiunge, rivolto ai presenti -, mi ha davvero ridato forza».

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C’è chi se lo immagina a giocare a basket con gli angeli, come il piccolo amico e compagno di squadra Davide, immerso nel blu del cielo, e della sua squadra del cuore. Così lo vede anche don Armando Righi, storico parroco di Osteria Grande, che ha sposato Luigi e Susanna. «Federico non se ne andrà mai per davvero, è ancora vivo nella gioia, e sopravviverà in quanto di buono possiate fare per ogni bambino del mondo. Sarà come se lo aveste fatto a lui».

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