AMALIA APICELLA
Cronaca

Felicia Kingsley, scrittrice record: "Ora anche gli uomini mi leggono"

Oggi alla Coop Ambasciatori l’autrice presenta l’ultima opera ’L’amante perduta di Shakespeare’ "Oggi ci sono molti studi. Ho una mia teoria, che il Bardo non sia proprio lui: il resto lo svelo nel libro" .

Felicia Kingsley è stata l’autrice più letta del 2023 e del 2024 in Italia

Felicia Kingsley è stata l’autrice più letta del 2023 e del 2024 in Italia

"Siamo sicuri di sapere chi fosse davvero Shakespeare?". A instillare il dubbio è Felicia Kingsley, scrittrice da record: la più letta in Italia negli ultimi due anni. Lo fa nell’ultimo romanzo rosa, L’amante perduta di Shakespeare (Newtown Compton Editori), arrivando perfino a chiederci se non sia stato la truffa più grande della storia della letteratura. Già, perché sappiamo che la maggior parte delle opere del bardo non sono originali. Si sarebbe ‘limitato’ a trasporre per il teatro storie preesistenti. Ne L’amante perduta di Shakespeare ritroviamo Nick Montecristo, ladro-gentiluomo, che deve recuperare una delle copie del First Folio, ovvero la prima pubblicazione delle opere di Shakespeare. Ha un piano preciso che, come in ogni buon romance, viene mandato all’aria da Angelica, giovane e bellissima ereditiera. L’autrice modenese presenta il libro oggi, alle 16, alla Coop Ambasciatori. A seguire, incontra i lettori per il firmacopie.

Kingsley, e lei, scrivendo questo romanzo, ha capito chi fosse Shakespeare? "Ho una mia teoria, ovvero che Shakespeare non sia Shakespeare. Il resto lo svelo nel libro. In realtà non sono io a suggerire il dubbio: da anni hanno aperto questa finestra possibilista. E le ipotesi che vengono fatte dagli studiosi hanno tutte una loro validità e le loro possibili smentite".

Dunque anche lei pensa che delle 36 opere di Shakespeare, 33 potrebbero non essere originali… "Va precisato che non scriveva narrativa, ma opere per il teatro. E, nel 1500, le sue opere erano vere e proprie rappresentazioni. Quelle che oggi, in sintesi, potremmo chiamare trasposizioni cinematografiche".

E le sue, invece, sono sempre originali o le capita di ispirarsi ad altre storie? "Le mie storie prendono vita da curiosità personali. Cerco sempre di inventare, la vita reale di solito è più noiosa, purtroppo".

Per l’ultimo romanzo da dove è arrivata l’ispirazione? "Torniamo al 2019, quando uscì Due cuori in affitto. Il protagonista, Blake Avery, è uno scrittore di romanzi mistery e uno dei suoi personaggi è proprio Nick Montecristo, al quale lettori e lettrici sono molto affezionati. Mentre costruivo il romanzo mi sono trovata ad approfondire la storia di Casanova e del bardo".

È in cima a tutte le classifiche ed è anche un’architetta. Come concilia le due vite? "Come autrice, sono riuscita a crescere gradualmente nel mio percorso. Il mio lavoro da architetto, cui prima mi dedicavo al 100%, ora ricopre un posto minore rispetto alla scrittura".

Declina ‘lettori’ anche al femminile. Mentre ‘architetto’ rimane al maschile. Come mai? "Dico ‘architetto’ per una questione di abitudine. Ci tengo, invece, a riferirmi a lettrici e lettori, perché di solito pensiamo che il romanzo rosa sia una lettura da donne. È una barriera psicologica che fatichiamo a superare. Mi capita, invece, che siano proprio i mariti a suggerire i miei libri alle mogli".