Ferì il figlio con la mannaia: "L’ho colpito con il lato smussato"

Ha risposto a tutte le domande del giudice per le indagini preliminari Claudio Paris, tra le lacrime. L’anziano di 82 anni che la notte tra domenica e lunedì ha colpito alla testa con due colpi di mannaia il figlio di 55, nel loro appartamento a Monteveglio, ora si trova nel carcere della Dozza. Il suo avvocato, Matteo Murgo, ha richiesto per lui il trasferimento in una struttura più idonea alla sua condizione – non solo di età avanzata, ma anche la grave depressione di cui l’uomo soffre – e che deve essere ancora individuata.

Ieri mattina all’udienza di convalida dell’arresto il pensionato, accusato di tentato omicidio, non si è tirato indietro: ha raccontato di come la sua depressione (certificata anche da referti medici e dalle ricette di psicofarmaci di cui fa da tempo uso) fosse peggiorata dopo il ricovero della moglie, affetta da una grave malattia degenerativa e che di recente ha subìto un tracollo. Da qualche tempo la signora, madre del ferito, si trova in una struttura e non riesce più a camminare.

"La vedevo solo due volte a settimana, dopo 54 anni di matrimonio sempre insieme, mano nella mano: non ho retto", avrebbe rivelato l’anziano. Da qui la decisione di farla finita e di portare con sé pure il figlio, che dopo la separazione dalla moglie ed essendo momentaneamente senza lavoro era tornato a vivere nella casa dei genitori. Un folle gesto che intendeva "alleviare le sofferenze" di una famiglia molto unita, in cui mai c’era stata una lite, avrebbe spiegato ancora il padre al giudice. Aggiungendo però che l’intento di uccidere il figlio – che nel frattempo sta meglio ed è anche stato dimesso dall’ospedale Maggiore, in cui era stato ricoverato in codice di media gravità subito dopo l’aggressione da parte del padre – non era del tutto definito, tant’è che, prima di "tornare in sé" e di gettare la mannaia insanguinata nel cestino della cucina, avrebbe sferrato i due fendenti al figlio non con il lato tagliente della lama, ma con quello smussato, ferendolo sì, ma non mortalmente.

Dopo l’udienza si attende ora l’ordinanza del gip; il pm Luca Venturi ha chiesto il carcere, mentre appunto il suo difensore Murgo ha chiesto il trasferimento in una struttura sanitaria adeguata.

Federica Orlandi

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