Ferragosto in piazza con Dino Sarti

Cose d'altri tempi

'Cose d'altri tempi' di Marco Poli

'Cose d'altri tempi' di Marco Poli

Bologna, 11 agosto 2014 - IL 14 AGOSTO 1974 il Comune di Bologna, su idea del sindaco Renato Zangheri, organizzò per i bolognesi rimasti in città uno spettacolo in piazza Maggiore. L’artista che condusse gli spettatori verso il Ferragosto fu Dino Sarti, un autentico bolognese. All’epoca non c’era la consuetudine che il Comune offrisse spettacoli estivi (come poi accadde dagli Anni ’80 in poi) e pertanto non era possibile immaginare quale partecipazione di pubblico vi sarebbe stata.

L’idea di Zangheri si rivelò vincente e la sera del 14 agosto ben 30.000 persone affollarono la piazza per applaudire con entusiasmo il cantante.Già noto, ma non notissimo, l’anno prima, oltre aver debuttato al Derby di Milano, il locale dove si esibivano i cabarettisti, aveva inciso un album di successo, ‘Bologna invece’ che conteneva alcune canzoni in dialetto bolognese e altre del repertorio classico francese. Dopo il successo del 14 agosto, Dino Sarti incise l’album ‘Piazza Maggiore 14 agosto’ che gli diede grandissima notorietà al punto che il 14 agosto dell’anno successivo la piazza fu ancora più gremita.

Proseguì la produzione di canzoni orecchiabili e divertenti che ripercorrevano situazioni, personaggi e mode del tempo, come ‘Viale Ceccarini. Riccione’, ‘Spomèti’, ‘Il tango imbezell’. Da petroniano tifoso scrisse anche l’inno ‘Bologna campione’. Autore di gradevoli libri soprattutto di costume petroniano (‘O si è bolognesi o si sa l’inglese’), ebbe piccole parti in alcuni film, ma soprattutto ci ha lasciato canzoni che sono entrate nella memoria dei bolognesi. L’ultimo 14 agosto in piazza Maggiore fu quello del 1987. E’ morto nel 2007 all’età di soli 71 anni, dimenticato dalla città alla quale aveva dato tanto e dalla quale aveva ricevuto la grande soddisfazione dei tanti Ferragosto che lui dovette sentire ancora più caldi per l’affetto dell’immenso pubblico di piazza Maggiore. A lui non è intitolata nemmeno una rotonda.  www.marcopoli.it

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