Festa alla Zanichelli, ’cervello della città’

Compleanno in Salaborsa con Nori e Contu per i dieci anni della nuova gestione di Librerie.coop che scongiurò la chiusura

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di Claudio Cumani

Stava lì, chino sui libri, intento a discutere con qualche conoscente o a riordinare la propria corrispondenza. Ma poi, in ‘quella chiesa della dottrina e della celebrità bolognese’ che era la libreria Zanichelli, Giosue Carducci spesso non rinunciava a una partita a carte o a un buon bicchiere di lambrusco. La figura del poeta delle Odi barbare è indissolubilmente legata a quello che a fine Ottocento è stato uno dei centri più importanti della vita intellettuale bolognese, ‘il cervello della città’ (e non a caso il piccolo studio carducciano è tuttora conservato al primo piano della libreria). Un luogo da sempre punto di incontro di scrittori e intellettuali.

Dunque, assumono un significato rilevante i festeggiamenti per i primi dieci anni della nuova vita della Zanichelli, che proprio il 18 ottobre 2012 (grazie a Librerie.coop e all’allora proprietà Coop Adriatica, oggi Coop Alleanza 3.0) riaprì le sue porte, scongiurando una chiusura tanto temuta quanto probabile. Fu Umberto Eco a tagliare il nastro e fu un intellettuale raffinato come Roberto Roversi a definire per l’occasione la libreria ‘mitica’. Il compleanno sarà festeggiato oggi alle 18 in Salaborsa con un monologo di Paolo Nori (Le agenzie ippiche) e la presentazione del volume di Luigi Contu I libri si sentono soli (La nave di Teseo) in dialogo con la direttrice delle biblioteche comunali Veronica Ceruti. Intervengono la delegata comunale alla cultura Elena Di Gioia, la direttrice generale Librerie.coop Nicoletta Bencivenni, il presidente Librerie.coop Federico Parmeggiani e il vicepresidente Coop Alleanza 3.0 Andrea Volta.

Fu Nicola Zanichelli, proprietario di una piccola bottega analoga a Modena, ad acquisire nel 1866 l’allora libreria Marsigli & Rocchi sotto al Pavaglione, ‘ampia, distribuita per tre cameroni alti e tutti coperti di scaffali neri’. E subito il posto divenne luogo di incontro e di pensiero, anche grazie agli stretti rapporti con l’università, in quella piazza su cui si affacciava l’Archiginnasio e che parecchi decenni dopo avrebbe visto nascere la dirimpettaia libreria Cappelli. Qui dimoravano scrittori come Panzacchi e Guerrini, politici come Minghetti e Baccarini, clinici come Augusto Murri o archeologi come Francesco Rocchi. Qui nel 1901 Carducci incontrò D’Annunzio.

Un aspetto rilevante fu anche la fiorente l’attività editoriale (la casa editrice cambiò sede ma la libreria restò sempre lì) capace di spaziare da Darwin a Pascoli. Quando nel 2012 Librerie.coop subentrò a Feltrinelli (a cui nel 1989 Zanichelli aveva ceduto la gestione) la scelta fu quella di mantenere e restaurare gli arredi originari realizzati su misura e installati nella sala d’ingresso e nel ballatoio. Per non tradire uno spirito e una storia.

La scheda attuale parla di trecento metri quadrati in cui trovare un assortimento di 21mila titoli per circa 32mila volumi e sottolinea il fatto che qui ancora sia ospitato l’intero catalogo Adelphi, oltre a quello altrettanto prestigioso del Mulino. Un migliaio gli appuntamenti fino ad ora ospitati. I progetti sicuri per il futuro sono molti e vanno da una ‘Officina della poesia’ con il coinvolgimento dell’università a una collaborazione con la scuola Karenin che qui terrà il suo ciclo di lezioni di scrittura. Si legge in un volume di Marco Veglia, a proposito della vecchia Zanichelli che "tutti quelli che hanno una qualche rinomanza nella scienza, nelle lettere, nell’arte e tutti quelli che se la formeranno o che almeno lavorano e studiano per farsela, vi si danno convegno". La sfida continua.

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