Festa della mamma, nasce la banca del tempo. "Così ci aiutiamo a vicenda"

Il gruppo di autosostegno fondato da due donne: iniziativa per famiglie nata su Facebook

Da sinistra, Costanza Gagliano e Nicole Traini

Da sinistra, Costanza Gagliano e Nicole Traini

Bologna, 12 maggio 2019 – Festa della mamma: una ricorrenza che passa in fretta come tante altre con un pensiero e un regalo o anche un’occasione per riflettere sul ruolo della maternità? Confrontiamoci con le fondatrici di MammaBo, il gruppo Facebook nato tre anni fa.

Costanza Gagliano e Nicole Traini sono due donne lavoratrici e mamme che hanno condiviso l’esperienza di asilo nido dei loro figli a Bologna, la loro città d’adozione. Presentano il gruppo dicendo che la loro esperienza «le ha portate a una riflessione generale sulla criticità di essere donne e madri» e per questo hanno pensato «di mettere a disposizione capacità e impegno personale per essere un riferimento per altre donne come loro» e già la scelta del nome, MammaBo, indica «il profondo legame con il territorio bolognese».

Costanza, 41 anni, storica dell’arte, originaria di Livorno, ha due bambine, una di 10 anni e l’altra di 7, si mostra molto concreta: «La festa della mamma è bellissima e lo sarebbe ancora di più se diventasse la festa delle mamme. Abbiamo circa 2mila followers e lo scopo del gruppo è quello di scambiarci informazioni utili e poi puntiamo a far nascere gruppi di autosostegno».

Tra i risultati ottenuti in questi anni «i patti di collaborazione con il Comune che ci hanno permesso di avere a disposizione il kit per il compleanno all’aperto: gazebo, panche, tavolo e ghiacciaia custoditi nei centri sociali, a disposizione di tutti. Siamo partiti con il quartiere Porto- Saragozza, poi San Donato-San Vitale e Santo Stefano e prossimamente si unirà anche il Savena». Aiutarsi tra famiglie è fondamentale anche in vista dell’estate: «Abbiamo davanti tre mesi di organizzazione difficile con la chiusura delle scuole», ammette Costanza.

Nicole, 39 anni, ha tre maschi, di 6 anni e mezzo, cinque e mezzo e sei mesi. «Sono ricercatrice all’università di Venezia – spiega – e come tante mamme che lavorano è stato quasi traumatico affrontare la fatica di ogni giorno. La svolta è arrivata quando ho capito che non ero sbagliata io, ma il contesto attorno che non aiuta. Allora ho cercato di costruire qualcosa insieme alle altre per riscoprire la bellezza della maternità. Un sogno per la festa della mamma? Avere sostegno. Presto nascerà una banca del tempo per genitori, progetto pilota europeo, ‘Families share’ che, attraverso una app, permetterà di scambiarsi favori: oggi accompagno io i bambini a basket, domani un altro genitore si renderà disponibile per un’altra cosa».

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