NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Festa dell’Arma all’ombra di San Luca: "La sicurezza è anche percezione". A fine mese la caserma al Pilastro

Il comandante della Legione Enrico Scandone ha celebrato al Santuario i 211 anni dei carabinieri "Siamo tra la gente per fornire risposte". In regione duemila minorenni denunciati per fatti di reato.

Il generale Enrico Scandone, comandante della Legione, durante la cerimonia per i 211 anni dell’Arma

Il generale Enrico Scandone, comandante della Legione, durante la cerimonia per i 211 anni dell’Arma

"Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere". L’orizzone del generale Enrico Scandone è la città di Bologna. Alle sue spalle c’è il santuario della Madonna di San Luca che sembra proteggere, con la sua ombra, i tanti carabinieri, in alta uniforme e divisa, in borghese e con le famiglie, che ieri hanno festeggiato, insieme, il 211esimo anniversario dalla fondanzione dell’Arma. Un luogo solenne, tanto caro ai bolognesi, per celebrare la riconferma di un rapporto che dal 1814 non si è mai interroto: quello tra l’Arma e la gente. "Il rapporto tra carabinieri e popolazione è cresciuto nel corso delle vicende della storia nazionale, si è consolidato attraverso la capillare presenza dei nostri reparti sul territorio ed è stato temprato nelle quotidiane difficoltà che, anche in questa regione, cittadini e militari hanno affrontato sempre insieme, con ruoli e responsabilità diverse, ma come unica espressione della stessa comunità", ha detto il comandante della Legione Emilia-Romagna, di fronte a tante autorità civili e militari intervenute per l’occasione. "L’Arma – ha detto ancora Scandone – è espressione delle genti italiane, proviene dal popolo".

E alla tutela del popolo mira, lavorando sul territorio, per percepirne le criticità. In quest’ottica è una sorpresa attesa la notizia dell’inaugurazione della caserma del Pilastro che, come ha annunciato il generale Scandone "entro fine mese sarà in funzione". Un’apertura seguita "a brevissimo", assicura il generale, dall’istituzione della nuova Compagnia di Casalecchio. Un riassetto nell’ottica di rendere ancora più efficente il lavoro dell’Arma sul territorio. Che, come riassume il generale, "ha consentito di conseguire brillanti risultati operativi ma, soprattutto, si è rivolto alla prevenzione, alla continua presenza, cercando così di declinare il concetto di sicurezza nella sua massima espressione di ‘sicurezza percepita’, perché, al di là delle statistiche, il nostro obiettivo è sempre quello di cogliere le sensazioni di minor sicurezza dei cittadini e fornire risposte celeri e concrete, in silenzio".

E poi i numeri: "Le indagini hanno consentito di identificare 40 responsabili di omicidi – riassume il generale –, 900 autori di rapine, 4.500 responsabili di furti, 600 autori di odiose truffe agli anziani, 3.650 responsabili di reati da codice rosso e, purtroppo, i quasi 2mila minorenni autori di reati". Un impegno che ha "preteso un prezzo, non solo in termini di rischio, di sacrificio personale e di tempo sottratto ai propri affetti", dice Scandone, ricordando i "300 i colleghi feriti in operazioni di servizio, spesso in maniera molto grave. A loro va il nostro particolare pensiero ed un sincero augurio a quelli che ancora non si sono ripresi". Pensando a loro, il generale ha chiuso il suo discorso con una frase di Giovanni Falcone: "Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana".

Nicoletta Tempera