Bologna, i laureati in lockdown: “Dateci la proclamazione dal vivo“

Confesercenti rilancia la lettera di un ex studente all’Alma Mater: "Un graduation day avrebbe un forte impatto sulle attività commerciali colpite dalla crisi"

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Bologna, 18 maggio 2022 - Un ‘graduation day’ per i laureati che, causa Covid, non hanno potuto avere una proclamazione ufficiale e hanno sostenuto la discussione della tesi da casa. È la richiesta avanzata da Confesercenti al rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, e al sindaco di Bologna, Matteo Lepore . Il ragionamento dell’associazione parte, oltre che dal “prestigio” che ne deriverebbe per il più antico ateneo del mondo, anche da questioni economiche. Un evento di questo tipo, che altre realtà, come la Cattolica di Roma, hanno annunciato avrebbe un aspetto turistico di non poco conto: "Sono decine le persone, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, che si ritrovano attorno ad ogni neo laureato in occasione della sua proclamazione – si legge nella missiva di Confesercenti –. Dopo i lunghi periodi di chiusura sofferti a causa dei lockdown imposti dalla pandemia da Covid-19, i pubblici esercizi che operano sotto le Due Torri potrebbero avere un momento di ripresa con queste feste".

A fare di conto è stato Ferruccio Simonazzi , 52 anni, che ha discusso la tesi (in Antropologia culturale ed etnologia) il 5 novembre 2020 dal soggiorno di casa. Una delle sessioni che, causa paletti anti-contagio, si è tenuta ‘da remoto’. "Dopo 5 anni di studio, impegno e sacrifici economici ho provato la sensazione di un riconoscimento molto parziale. Ho parlato con altri studenti nella mia stessa situazione e in tutti rimane il rammarico per questo momento non vissuto appieno", osserva Simonazzi.

Il quale ricorda anche la promessa dell’Alma Mater, risalente a fine ottobre 2020, in cui l’ateneo si riprometteva di "valutare, una volta cessata la fase di emergenza sanitaria, la fattibilità di organizzare un momento celebrativo a favore degli studenti che hanno sostenuto la prova finale in modalità telematica". Contando che i laureati ‘da remoto’ nelle varie sessioni sono stati circa 12mila (compresi quelli delle sedi distaccate a Forlì, Ferrara e Rimini), "ogni ritrovo – 10-15 ospiti a pranzo, 2-3 macchine e parcheggi annessi e probabilmente qualche acquisto personale – potrebbe portare tra i 600 e i mille euro di spesa", osserva Simonazzi. Un impatto ragguardevole, che potrebbe essere spalmato su più giorni. L’ateneo, però, come confermato dall’intervista al rettore Molari, avanza molte perplessità. "Dovremmo allestire un evento per 40-50mila persone – aveva risposto in mail al richiedente, Federico Condello, delegato per gli studenti dell’Alma Mater -. È vero che molti non si presenterebbero perché ormai sono trascorsi due anni, ma non riusciremmo a saperlo prima con certezza, tanto più che le mail col dominio delle università saranno per lo più dismesse o ignorate. L’ateneo e le città non si troverebbero in grado di reggere a un eventuale successo dell’iniziativa".

 

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