Se don Marino Tabellini, ex parroco di Calderino a Monte San Pietro, qualche giorno fa ha festeggiato i 60 anni di sacerdozio, don Attilio Zanasi, il prete con la tuta blu di Bazzano - Valsamoggia negli stessi giorni ne ha festeggiati 61. E non poteva che spegnere le 61 candeline al Pellicano, nella hall della sua creatura, della residenza per anziani che don Attilio riuscì a realizzare con enormi sforzi e che venne inaugurata il 10 gennaio 1994 al Borghetto, il cuore storico di Bazzano.
"Lo chiamavamo ’il prete con la tuta blu’ – racconta Angelo Finelli – perché, finiti gli impegni liturgici e religiosi, don Attilio si sfilava l’abito talare e indossava la tuta degli operai e con altri volontari si infilava nelle cantine e negli appartamenti messi a disposizione dai benefattori per raccogliere mobili, smontare intere camere da letto, cucine e lampadari, raccogliere quadri, elettrodomestici funzionanti, vestiti, libri e stoviglie, attrezzi di ogni genere con cui ha costruito il fenomenale mercatino di Betania che è servito a finanziare la realizzazione del Pellicano".
Nato nel 1935 a Gaggio di Piano di Castelfranco Emilia, appena diventato prete don Attilio è al Santuario della Madonna di San Luca a Bologna. Poi passa alla chiesa di Sant’Apollinare di Castello di Serravalle e quindi approda a Santo Stefano di Bazzano, dove incontra un altro grande animatore, don Bruno Barbieri.
"Per i suoi alti meriti – rivela Beppe Stefani, volontario di Betania – a don Attilio nel 2005 è stato conferito il Melograno d’Oro, il premio assegnato ai bazzanesi più illustri". L’ultimo capannone di Betania don Attilio l’ha inaugurato qualche mese fa. Al Pellicano è ancora presidente di una struttura che ospita 60 anziani, dà lavoro a 45 persone e ha creato una serie di alloggi per anziani autosufficienti.
Nicodemo Mele
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