FI, Iv e Azione: il terzo polo della giustizia

Oggi la presentazione ufficiale del comitato comune per i referendum. Patto tra i segretari cittadini Marchese, Giorgi Ronchi e Forlani

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di Rosalba Carbutti

Terzo polo riformista? Grande centro? Di certo c’è che i segretari cittadini di Forza Italia, Italia Viva e Azione marciano come un sol uomo sulla giustizia. Un’intesa che parte dal comitato cittadino sui referendum del 12 luglio, ma potrebbe allargarsi anche ad altri temi. Resta un fatto, per ora unico: l’azzurro Aldo Marchese con l’ex Pci oggi calendiano Andrea Forlani e il renziano Roberto Giorgio Ronchi co-firmano un appello comune per chiedere il sì ai cinque quesiti sulla giustizia.

"Siamo impegnati in forze politiche diverse, ma uniti in questa battaglia per il garantismo, per una giustizia più giusta e più vicina ai valori della Costituzione, per rafforzare la credibilità della magistratura, per garantire ai cittadini una giustizia migliore", scrivono nel testo Marchese, Forlani e Ronchi. Insomma, un patto simbolico che, dopo le dichiarazioni di Italia Viva ("sulle alleanze ci lasciamo le mani libere"), potrebbe avanzare in vista delle Politiche. In attesa di capire se prenderà quota un grande centro e se un eventuale proporzionale (con sbarramento) passerà, qualche ragionamento sotto le Due Torri sul terzo polo riformista è partito.

Tutto è prematuro, tant’è che il trio pro giustizia per ora resta freddo. Rimane, però, una certezza: all’invito al dialogo di oltre un mese fa dell’azzurro Marchese, hanno risposto sia Italia Viva sia Azione. Un passo avanti che, soprattutto per i renziani che sono al governo sia in città (con Giampiero Veronesi assessore metropolitano) sia in Regione (Mauro Felicori con Bonaccini) potrebbe segnare una svolta, sebbene dal Pd si continui a minimizzare la questione ("non siamo certo noi a rompere", si ripete nei corridoi).

Soddisfatti, comunque, i tre segretari cittadini che oggi presenteranno ufficialmente il comitato in città. "Simbolicamente questo comitato sana una ferita aperta da 30 anni, finalmente il tema della giustizia giusta cessa di essere una battaglia di una parte per diventare la battaglia di tutte le forze autenticamente moderate, liberali e riformiste. È un segnale importante per la struttura democratica del nostro Paese ma ora i cittadini facciano la propria parte andando a votare cinque volte sì il 12 giugno", insiste Marchese (FI). D’accordo Forlani (Azione): "Non giudico questi referendum contro qualcuno, ma anzi sono a favore di una giustizia più equa e trasparente e ciò è anche a favore dei giudici. È solo un primo passo per arrivare a una giustizia rapida ed efficace indispensabile per il progresso del Paese". Conclude Giorgi Ronchi (Iv): "Siamo rappresentanti sul territorio di forze politiche diverse, riformiste, liberal-democratiche, moderate e siamo uniti in questa battaglia per una giustizia più giusta, per cinque riforme di buon senso, utili a migliorare il lavoro dei giudici e a renderlo più efficace e più credibile agli occhi dei cittadini".

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