FI: "Sanità sempre più in rosso". Ma la Regione corregge il tiro

Valentina Castaldini, capogruppo azzurra: "Il buco nei conti rischia di sfiorare il miliardo di euro". Raffaele Donini, assessore: "Il disavanzo è di circa 300 milioni. Abbiamo le risorse di copertura".

FI: "Sanità sempre più in rosso". Ma la Regione corregge il tiro
FI: "Sanità sempre più in rosso". Ma la Regione corregge il tiro

"Il buco di bilancio della sanità emiliano romagnola, quest’anno, rischia sfiorare il miliardo di euro". E’ la denuncia della consigliera e capogruppo regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini: dall’anno scorso infatti, si osserva un aggravamento del debito del 20 per cento sul totale delle Ausl presenti in regione. La tendenza è in netto peggioramento, anche se c’è da sottolineare che, per quanto riguarda l’Ausl di Bologna, il bilancio preventivo 2023 vede un leggero miglioramento, rispetto al 2022: da 134 milioni di euro a 122 sempre, comunque, una cifra importantissima. Come mettono in evidenza i dati forniti dalla consigliera azzurra, è l’Ausl Romagna quella che va peggio: è attualmente di circa 219 milioni, 21 milioni in più dal 2022 e quello dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Ferrara è aumentato addirittura di 29 milioni (da quasi 23 milioni è passato a quasi 52. Ieri sera è arrivato, per la prima volta, il no della Conferenza territoriale socio-sanitaria di Ferrara ai bilanci di previsione dell’Ausl e dell’Azienda ospedaliera (32 voti contrari e 26 a favore).

"Stimiamo si arrivi a sfiorare il miliardo di euro di disavanzo, è un dato estremamente preoccupante – commenta la capogruppo FI –. Siamo ormai nel 2023, non si può più colpevolizzare il Covid o il caro bollette per un buco di bilancio in continua crescita, è evidente che ci sia bisogno di una riforma seria della sanità". E sulla ‘riforma Donini’ commenta: "Non basta chiedere i soldi a Roma, è certamente giusto farlo, ma bisogna capire per cosa li chiediamo: solo per coprire il debito, che continuando così si ripresenterebbe, o perché alla base c’è un’idea seria di cambiamento del sistema?".

Non tarda ad arrivare la risposta dell’assessore regionale alla Sanità, Raffele Donini: "Come ho già avuto modo di dichiarare solo due giorni fa nel corso della Commissione Salute in Regione, e come la consigliera Castaldini sa benissimo, il disavanzo previsionale 2023 delle aziende sanitarie è di circa 300 milioni di euro, e non di un miliardo come sostiene. Nell’iter di formazione dei bilanci bisogna contare anche le risorse che abbiamo a copertura, che portano il potenziale disavanzo, appunto, a 300 milioni. Tra l’altro, anche quest’anno siamo impegnati a sanarlo, come abbiamo fatto negli ultimi tre anni. Non c’è nessun buco della sanità ma tanta ingiustizia sì. Come Regioni diciamo da diversi mesi che a livello nazionale mancano quattro miliardi di euro per assicurare la copertura delle spese per i servizi sanitari regionali. Il ministro Schillaci dice esattamente la stessa cosa, chiedendo al governo di impegnarsi a reperirli. La quota parte di quei quattro miliardi destinati all’Emilia-Romagna vale il 7,5 per cento che sono esattamente 300 milioni".

Secondo Castaldini servirebbe invece una discussione intersettoriale, che prenda in considerazione tutti gli aspetti, e una mappatura sui dati statistici per andare a tagliare sugli sprechi che, "sono tanti, e vanno limitati il più possibile". Sulla critica dell’assessore regionale alla sanità commenta: "Comprendo la premura dell’assessore Raffaele Donini nel commentare un dato che immagino lo preoccupi molto, ma non è polemica la mia, ho semplicemente riportato quello che ogni singola azienda sanitaria sta comunicando alla Regione: conti in rosso per un miliardo. Questo è impossibile da smentire, è stato ratificato in queste ore anche da 330 sindaci, sette Conferenze territoriali socio-sanitarie e 13 aziende sanitarie". Non è d’accordo Marcella Zappaterra, capogruppo Pd in Regione: "Com’era prevedibile Castaldini non perde l’occasione per fare polemica diffondendo numeri che sa benissimo non corrispondere alla realtà. Piuttosto, se davvero tiene alla sanità pubblica e universalistica, sostenga la proposta di legge regionale".