File e aule chiuse: il via del tribunale

Ieri il primo giorno, ritardi per la misurazione della temperatura. Il presidente Caruso: "Ora lavoro urgente, a giugno saremo a regime"

Migration

Il tribunale ha riaperto i battenti. Sono ricominciate ieri le udienze penali in aula nella sede di via Farini, con avvocati, testimoni e imputati pronti a rispettare tutte le nuove norme di sicurezza disposte per contrastare il contagio da Covid-19.

Subito si è formata una lunga coda davanti all’ingresso, mentre ciascuno (tra qualche mugugno) attendeva il proprio turno di essere sottoposto alla misurazione della temperatura coroprea.

"I ritardi, presto smaltiti, sono da ricondurre probabilmente a una non completa sintonia con le norme pubblicate sul nostro sito – afferma il presidente del tribunale Francesco Caruso –: così si è presentato anche chi non avrebbe dovuto perché la sua udienza era stata rinviata, o per altre incombenze che avrebbe potuto sbrigare via mail". Le nuove norme – udienze a porte chiuse (almeno in teoria: in realtà le porte sono aperte per arieggiare), ingressi contingentati e aule aperte solo dalle 9 alle 11 – proseguiranno fino al 30 giugno. "Per queste prime due settimane ci occuperemo solo di processi urgenti o già a buon punto, ma da giugno ci aspettiamo di ripartire più o meno con regolarità, e che tutto fili liscio", prosegue il presidente Caruso.

Ora sono soltanto cinque le aule che possono ospitare le udienze: le più grandi, che un sopralluogo dell’Ausl ha riconosciuto come idonee a consentire il rispetto delle distanze di sicurezza tra i presenti.

Davanti alle stanze e alle aule e nei corridoi del tribunale sono stati installati dosatori con liquido igienizzante (anche se alcuni ieri erano vuoti), ma "siamo in attesa anche di ulteriori attrezzature per implementare la sicurezza, come protezioni in plexiglass e cartelli da sistemare in punti strategici per separare le file e indicare dove fermarsi per mantenere le distanze necessarie – spiega Caruso –. Il tutto anche in vista del processo ’Grimilde’, che comincia proprio domani (oggi, ndr): gli imputati parteciperanno in videoconferenza, nell’aula bunker della Dozza".

Grimilde è il nome dell’operazione costola di ’Aemilia’ portata avanti dalla Dda, mirata a smantellare le attività della ’ndrangheta a Reggio Emilia e in parte anche a Bologna e provincia.

f. o.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro