Fine vita, la politica in campo "Ora tocca al Parlamento"

Dopo le parole del cardinale Zuppi, l’appello per una legge sull’eutanasia. I dem Lepore e De Maria: "I cittadini sentono questo tema come prioritario"

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di Luca Orsi

Alle parole del cardinale Matteo Zuppi sul fine vita segue l’appello del sindaco Matteo Lepore al Parlamento, "perché faccia il passo vero". E al centrosinistra ("una politica laica e progressista"), perché inserisca nel programma elettorale "l’approvazione di una legge sul fine vita avanzata e coraggiosa".

In un’intervista a Vanity Fair, il presidente della Cei affronta il tema, delicatissimo, del suicidio assistito. Si richiama il caso di Piergiorgio Welby, morto nel 2006 a seguito del distacco del respiratore artificiale che lo teneva in vita, cui fu negato il funerale religioso dal cardinale Camillo Ruini, allora vicario generale per la diocesi di Roma.

Zuppi, a domanda diretta, dichiara che sarebbe pronto a celebrare il funerale di una persona che ha scelto il suicidio assistito. Poi però chiarisce: "La Chiesa non ammette l’eutanasia, ma chiede l’applicazione delle cure palliative. Si resta fino all’ultimo accanto all’amato, facendo di tutto per togliere la sofferenza del corpo e dello spirito, quindi senza alcun accanimento, ma difendendo sempre la dignità della persona. La complessità richiede intelligenza, misericordia e amore per capire le vicende della vita".

È una posizione chiara, che fa dire al sindaco, in un post su Facebook: "Il cardinale Zuppi il suo passo l’ha fatto, anche se la Chiesa rimane contraria. Ma il passo vero lo deve fare il Parlamento italiano".

Poi, l’appello di Lepore ai partiti del centrosinistra, in corsa verso le elezioni politiche del 25 settembre: "Mi aspetto che una politica laica e progressista proponga nel proprio programma l’approvazione di una legge sul fine vita avanzata e coraggiosa".

I cittadini, ricorda Lepore, "non hanno potuto votare al Referendum perché bocciato dalla Consulta, ma sentono questo tema come prioritario. Umanità e diritti". In febbraio, la Corte Costituzionale aveva giudicato inammissibile il referendum sull’eutanasia attiva, chiesto dall’Associazione Luca Coscioni con il sostegno di 1,2 milioni di firme raccolte.

Per Andrea De Maria, deputato Pd, le parole di Zuppi "sono di grande valore. Nel rispetto della dottrina della Chiesa sono parole di umanità, che colgono anche la drammaticità e complessità del tema".

Anche per il deputato dem "la prossima legislatura deve essere quella in cui sia approvata una legge che finalmente fissi un riferimento certo, moderno e attento ai diritti civili, come ci chiedono tanti cittadini, per loro e per i loro cari".

Le parole di Zuppi sul fine vita "non bastano". Così come l’impegno del Parlamento, dove "in questa legislatura siamo rimasti soli a porre la questione” di una legge sull’eutanasia", afferma Arcangelo Macedonio, coordinatore di +Europa a Bologna.

"Ascoltiamo con interesse la posizioni di Zuppi- afferma Macedonio- nella sua disponibilità di celebrare funerali cattolici a chi sceglie questa soluzione di vita. Ma ciò non basta e non rappresenta l’orizzonte politico a cui miriamo. Centinaia di persone stanno soffrendo. È necessario dare dignità alle loro scelte e ascoltare i loro dolori, vicini alle loro famiglie dobbiamo renderli liberi fino alla fine".

Dal centrodestra, Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia in Regione, si schiera a fianco di Zuppi. "Il nostro arcivescovo – commenta – riconferma come sempre la sua capacità di abbracciare il dolore delle persone, la loro solitudine".

Le parole del cardinale "sono un modo bello di fare capire la natura e il compito di un cristiano: accudire e perdonare. Accompagnare fino all’ultimo respiro. È un modo bello per testimoniare la parola di Dio".

Quella di Zuppi, afferma la Castaldini, "è una posizione molto netta e chiara. E questa sua chiarezza è una cosa davvero molto, molto importante, soprattutto per me, che faccio politica".

Luca Orsi

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