Finte mail, maxi-truffa all’azienda chimica

Tre hacker con una casella di posta contraffatta hanno dirottato pagamenti per 171mila euro. Identificati e denunciati dai carabinieri.

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Finte mail che hanno fruttato la bellezza di 171mila euro. Ma i carabinieri di Medicina, dopo una accurata indagine, sono sulle tracce dei truffatori che sono stati già identificati. E’ successo a Medicina dove un’azienda che opera nel settore chimico è entrata nel mirino di alcuni malviventi specializzati nel carpire la posta elettronica aziendale.

Prima che i responsabili dell’azienda si accorgessero delle mail interne contraffatte, gli hacker, che si sono dimostratati davvero abili e intraprendenti, sono riusciti a intercettare dei pagamenti che l’azienda doveva ricevere, e ad incassare loro i soldi. Tutto è successo all’inizio dello scorso luglio, quando il direttore amministrativo di questa ditta chimica si è recato dai carabinieri della tenenza di Medicina a sporgere una denuncia contro ignoti per truffa. Da quanto è emerso nella denuncia, alcune persone in quel momento ancora ignote, rubando l’identità a vari responsabili dell’azienda attraverso una casella di posta elettronica fasulla appositamente creata, erano riusciti a raggirare una ditta cinese, con cui l’azienda italiana ha rapporti di lavoro. E si sono fatti accreditare tre distinti versamenti per un valore di 171.906 euro complessivi.

Dopo le indagini del caso, durate circa un mese e mezzo, l’altro ieri, i militari dell’Arma della tenenza di Medicina, al termine degli accertamenti, hanno individuato gli autori della truffa. E si tratta di T. L.., nato e residente in Francia classe 1988, incensurato; N. V., nata a Rivoli (Torino) classe 1983, residente a Torino, imprenditrice, incensurata; e di F. K. K., nato nella Repubblica democratica del Congo classe 1984, residente in Francia, ma di fatto domiciliato a Torino, libero professionista, pregiudicato, e cittadino italiano. Ora l’inchiesta prosegue per notificare ai truffatori i provvedimenti giudiziari del caso

Con la tecnica delle finte mail di lavoro, anche ad Anzola dell’Emilia un’azienda era stata raggirata di recente. In quel caso i pirati informatici erano riusciti a intercettare alcuni pagamenti consistenti che la ditta aveva fatto. E la truffa era stata scoperta solamente quando il fornitore che doveva ricevere i soldi aveva avvisato dei mancati pagamenti e sollecitava il dovuto. Solo allora i responsabili dell’azienda si erano accorti dell’intrusione di estranei nel sistema di posta elettronica e avevano denunciato l’accaduto alla locale stazione dei carabinieri.

p. l. t.

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