Foibe, Zuppi ricorda le vittime: "No all’oblio"

Il cardinale ha deposto una corona di alloro al giardino ’Martiri dell’Istria’: "Dimenticare la violenza è un doppio tradimento"

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"Contro le guerre e il razzismo c’è solo una grande ricetta, quella di Papa Francesco: essere tutti fratelli. Su questo bisogna impegnarsi, affinché le frontiere rappresentino delle cerniere e non più dei muri. La loro sofferenza ci faccia scegliere la fratellanza, non l’oblio". Queste le parole del cardinale Matteo Maria Zuppi in occasione della cerimonia istituzionale del Giorno del Ricordo – tenutasi nel giardino simbolico ’Martiri dell’Istria Venezia Giulia e Dalmazia’ in via don Sturzo – dove, ieri mattina, è stata depositata una corona in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. "Vorrei ricordare don Lino Goriup, figlio di questa terra e scomparso poco più di un anno fa: lui portava i segni e le impronte di quel dolore – continua Zuppi –. Commettere delle violenze e poi dimenticarle è un doppio tradimento: per le migliaia di persone che hanno sofferto e che spesso non sono state ascoltate, portiamo avanti i loro racconti".

"Quando ancora non era stato istituito il Giorno del ricordo, si conosceva ben poco di quanto accaduto: gli esuli portavano dentro di sé, in silenzio, il loro dramma – spiega Chiara Sirk, presidente Anvg –. Questa data riapre una grande ferita, ma è fondamentale inserire nei libri di scuola la tragicità degli eventi per non dimenticare ciò che è successo". A intervenire durante la cerimonia anche l’assessore Massimo Bugani, per celebrare la memoria di una delle pagine più cupe della storia contemporanea. "Il ricordo deve restare vivo perché le nuove generazioni sappiano cosa è accaduto. Parlarne in questi giorni, in cui le tensioni internazionali sono altissime, ha ancora più importanza – sottolinea Bugani –. Più di 350.000 figli della nostra terra hanno vissuto un’enorme tragedia: siamo qui per tramandare quello che è accaduto, con la speranza che questi errori non si compiano mai più". Un genocidio da ricordare, necessariamente, anche nelle scuole, "affinché nei ragazzi non manchi mai uno spirito di rispetto reciproco e di antiviolenza – aggiunge Silvia Zamboni, vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna –. L’oblio, infatti, è l’altra parte del martirio di chi ha subìto violenze di questo tipo. Bisogna così guardare al passato per mirare al futuro: cerchiamo di imparare da questo dolore per superarlo e portarne la testimonianza anche ai più giovani".

Giorgia De Cupertinis

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