ZOE PEDERZINI
Cronaca

Folla per l’addio a Bargellini: "Esempio di vita"

Lacrime, abbracci e ricordi alla Collegiata "Uomo di talento, ha dedicato la vita al territorio".

Folla per l’addio a Bargellini: "Esempio di vita"
Folla per l’addio a Bargellini: "Esempio di vita"

Una piazza, quella di Pieve di Cento davanti alla Chiesa Collegiata, che ieri pomeriggio era quasi irriconoscibile dalla miriade di persone arrivate per l’ultimo saluto al pievese doc Giulio Bargellini.

Il cavaliere, fondatore del noto Museo Magi di Pieve, collezionista, filantropo ed imprenditore che ha dato vita all’internazionale Ova, se ne è andato all’età di 91 anni e, ieri, familiari, amici e ’semplici’ cittadini non hanno voluto mancare all’ultimo saluto. La cerimonia religiosa è stata officiata dal parroco don Angelo Lai.

Bargellini, che ha speso la sua vita tra impresa e cultura, nel 1999 ha ricevuto il premio nel settore "Quality of Life" per l’imprenditore dell’anno, nel 2008 il diploma ad honorem dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è stato insignito dall’Università degli Studi di Ferrara di una medaglia e di un diploma.

Un curriculum eccezionale come conferma il mezzo migliaio di persone che si sono accalcate a Pieve per porgere l’estremo saluto al mecenate.

Alle 15, poi, alla presenza in prima fila del sindaco Luca Borsari e del presidente dell’Unione Reno Galliera Alessandro Erriquez, è arrivato il feretro, accompagnate dalle tre figlie e dai nipoti.

La bara è arrivata sovrastata da rose bianche e rosse in mezzo alla commozione di tutti.

La chiesa Collegiata ha quindi contenuto a stento tutte le persone presenti. Ad omaggiare Giulio Bargellini, c’erano anche il viceministro Galeazzo Bignami e il senatore FdI Marco Lisei. Lunga, solenne, ma soprattutto sentita e commovente l’omelia del parroco per Bargellini. Il sacerdote, infatti, lo conosceva personalmente come del resto tutti i pievesi.

"Giulio ha profondamente amato questa chiesa. Ricordo che dopo il terribile terremoto che sconvolse il territorio lui si era subito reso disponibile a custodire nel suo rinomato museo i quadri e il crocifisso che erano all’interno della Collegiata per evitare che potessero danneggiarsi – racconta il sacerdote –. L’ho trovato un segnale forte e potente di affetto e attenzione e amore. Quella che del resto Giulio Bargellini ha sempre dimostrato per la sua terra e la comunità".

Don Angelo ha poi aggiunto nella chiesa straripante di persone, ma silenziosa e attenta: "Possiamo ben dire che Giulio, pur avendo iniziato la sua attività da una situazione che definirei modesta, è arrivato alla carriera, poi al successo ed al guadagno, innegabilmente. Nonostante tutto questo, però, è rimasto sempre un signore semplice, una persona umile come pochi altri. Questo lo ha sempre contraddistinto ed è una qualità che in tanti ricordano, e hanno ricordato in questi giorni".

"Io l’ho conosciuto nel 2016 durante una cena che il Rotary organizzò nel suo Museo – ha raccontato ancora il sacerdote –. Non appena ci siamo scambiati le prime affettuose parole mi sono reso conto davvero di trovarmi davanti a un signore, nella normalità di una persona qualunque. Ma Giulio ha fatto di più del suo successo: non è solo rimasto umile, ma non ha trattenuto per sè le sue doti e capacità. Le ha sempre investite con amore e cura nella famiglia nel suo paese, facendo davvero tutto quello che poteva. Un uomo dai grandi valori che ha aiutato e sostenuto tante famiglie".

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