NICHOLAS MASETTI
Cronaca

Follia per evitare i carabinieri. Spacciatore fugge in auto e uccide un imprenditore

Un marocchino di 22 anni, violato l’obbligo di dimora, ha travolto la vettura su cui viaggiavano Bruno Ansaloni, 56 anni, e la moglie, rimasta ferita . La coppia stava andando a prendere la figlia di 17 anni. Fermato lo straniero. .

Le auto coinvolte nell’incidente di sabato. notte tra via Nuova e via Fossetta

Le auto coinvolte nell’incidente di sabato. notte tra via Nuova e via Fossetta

Erano a bordo di una Bmw station wagon bianca. Andavano forte, in piena notte, nel centro di San Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto. Tanto da finire sotto gli occhi dei carabinieri che passavano di lì per i controlli di routine durante la festa di paese, il Carnevale di Decima. A quel punto è stato intimato loro di fermarsi, con dei lampeggianti. Ma il marocchino 22enne al volante, in compagnia di due amici italiani di 19 e 26 anni, ha deciso di accelerare per sfuggire al controllo. Tempo di imboccare via Nuova ed ecco che i tre hanno iniziato una folla fuga, incrocio dopo incrocio. La pattuglia ha seguito il mezzo, tenendosi a distanza – non un vero e proprio inseguimento –, con sirene e luci accese, anche cercando di allertare gli altri automobilisti di prestare attenzione.

Ma la Bmw dei tre a tutta velocità, intorno alle 2 di notte fra sabato e domenica, si è schiantata contro l’auto di due persone. Il padre e la madre di una 17enne che la stavano andando a prendere, da buoni genitori, proprio al veglione del paese. Erano quasi arrivati dopo essere partiti da Sant’Agata Bolognese, dove erano residenti. Ma a pochi metri dall’abbracciare la figlia, l’auto dei fuggitivi li ha travolti, colpendoli in pieno sulla fiancata destra. Il loro mezzo, una Fiat Tipo blu, è stato sbalzato a oltre 50 metri, sfondando la rete dell’Oasi del Gonzaga, all’angolo tra via Nuova e via Fossetta. L’uomo a bordo dell’auto, Bruno Ansaloni, 56 anni, imprenditore agricolo, è morto sul colpo. Al volante c’era la moglie, 52 anni, che ora si trova all’ospedale Maggiore, operata per le gravi ferite riportate e trasferita nel reparto di Rianimazione dove ancora ieri sera era in prognosi riservata.

I carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto, dopo il devastante impatto, hanno cercato subito di soccorrere i presenti. La donna è stata portata via in ambulanza. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Il conducente della Bmw, però, è riuscito a scappare a piedi nei campi. Gli altri due invece sono stati soccorsi e portati in osservazione al Maggiore. Il 22enne al volante, Mohamed Yazidi Amine, è stato poi fermato solo ieri mattina. Trovato dai carabinieri a Castello d’Argile, il comune dove vive. Proprio da lì non poteva muoversi, avendo l’obbligo di dimora nel paese per precedenti legati allo spaccio, dopo essere stato arrestato nel novembre scorso a Parma. Dunque, non poteva essere a Decima ed è per questo che ha tentato la fuga. In auto, peraltro, c’erano anche piccole dosi di cocaina. Dopo la tragedia, il 22enne è andato a casa. Resta da chiarire come sia tornato a Castello d’Argile, essendoci 11 chilometri di distanza dal luogo dell’incidente. Ma quando è arrivato nell’abitazione si è messo per poco a letto, come se non fosse successo nulla, poi si è cambiato ed è uscito. I carabinieri, una volta arrivati nell’abitazione grazie anche alla targa della Bmw, sono riusciti a mettersi in contatto con lui. A quel punto il 22enne si è presentato in caserma. Fermato con l’accusa di omicidio stradale, tra oggi e domani ci sarà la convalida. Le indagini sono coordinate dalla pm Francesca Rago. Sul 22enne sono stati eseguiti anche gli esami di rito per droga e alcol. Al vaglio invece la posizione degli altri due giovani, anche loro di Castello d’Argile, a bordo dell’auto.

Nello schianto sono state colpite anche altre macchine parcheggiate vicino all’incrocio, tra cui una Renault Clio. Sotto choc, oltre alla figlia, anche il fratello 22enne, il quale lavora nell’azienda agricola Ansaloni, a Sant’Agata Bolognese. Nella tarda mattinata di ieri i due, accompagnati da un parente, si sono recati in ospedale. Una tragedia immane che ha colpito tre comunità. E il sindaco di Castello d’Argile, Alessandro Erriquez, non ci sta: "Dolore e rabbia per quanto accaduto. Ho parlato con i vertici delle forze dell’ordine per ribadire la necessità di interventi incisivi e radicali su situazioni note e segnalate da tempo. Ha perso la vita una brava persona, per mano di persone che non godono della stessa virtù. È inaccettabile. È arrivata l’ora di azioni forti, in termini di prevenzione e repressione".

Monica Raschi