Fondazione Carisbo, Beghelli nuovo presidente

Il neo eletto: "Occorre comprendere e intercettare le esigenze dei più fragili". Patrizia Pasini vice. Gli auguri di Lepore: "Importante l’impegno nel sociale"

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La Fondazione Carisbo ha un nuovo presidente. E’ una nomina a sorpresa quella del consiglio di amministrazione, che ha eletto all’unanimità con scrutinio segreto Paolo Beghelli, confermando Patrizia Pasini alla vicepresidenza e le deleghe operative attribuite già nel precedente mandato al segretario Alessio Fustini. "Questa nomina rappresenta un grande onore per me e ringrazio tutti i componenti del consiglio di amministrazione per la fiducia che mi hanno manifestato – le prime parole di Beghelli, rientrato nell’organo esecutivo di Casa Saraceni –. La Fondazione opera per il conseguimento del bene comune e a servizio delle nostre comunità, promuovendo azioni e progetti di innovazione sociale. Dopo tante sofferenze causate dalla pandemia, la Fondazione continuerà a impegnarsi nell’ascolto dei bisogni che emergono dal territorio, per intercettare e comprendere le esigenze della componente più fragile della popolazione – continua –, rinnovando la collaborazione con istituzioni, organizzazioni no profit, soggetti pubblici e privati".

Beghelli dà il via al suo mandato fino al 2026 succedendo a Carlo Cipolli, che a sua volta lo scorso anno aveva sostituito in corsa Carlo Monti. Settantanove anni, una laurea in giurisprudenza a Bologna e una lunga carriera professionale in Api, con incarichi anche nel Cnel, Beghelli in Fondazione aveva già fatto parte del Cda per due mandati, fino al 2018. La scelta di Cipolli è arrivata dopo un lungo confronto tra i consiglieri della Fondazione, proseguito fino a tarda ora nella giornata di venerdì, quando il quadro delle candidature si è via via modificato rispetto alle aspettative della vigilia. A partire dall’ascesa di Alberto Melloni, storico delle religioni e segretario della Fondazione per le scienze religiose: entrato nel Collegio di indirizzo nel 2016, Melloni era considerato in pole. Ma, secondo alcuni rumors, il suo nome avrebbe rischiato di non mettere tutti d’accordo. Ora per lui potrebbe aprirsi la possibilità di guidare la newco che prenderà in gestione le edizioni Dehoniane.

Paolo Beghelli ha nel suo passato anche uno scontro verbale con l’attuale sindaco, Matteo Lepore. Oggetto della diatriba il Cierrebi, quando ancora si parlava di trasformarlo in un supermercato. La Fondazione si era fatta avanti per rilevare la struttura, una disponibilità che Lepore aveva colto al volo. "Lepore è abile e furbo, ma non ha capito: noi non siamo una vacca da mungere, non operiamo su proprietà pubbliche", replicò Beghelli in una commissione comunale. Ieri gli auguri del sindaco: "Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Paolo Beghelli e alla vicepresidente Patrizia Pasini – scrive Lepore –. La Fondazione svolge un ruolo prezioso per la nostra comunità, sopratutto dopo la pandemia, che ha messo a dura prova la tenuta sociale anche a Bologna. Per questo ho apprezzato le parole del presidente Beghelli sul rinnovato impegno per il sociale e l’attenzione alle componenti più fragili della popolazione".

red. cro.

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