MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Fondazione Rizzoli in campo: "Una cena di raccolta fondi sospesi tra le luci della città"

Il 26 giugno appuntamento nel panoramico piazzale di San Michele in Bosco. Federica Guidi: "Serata aperta a tutti. Il ricavato sosterrà i nostri progetti"

La vista panoramica di Bologna da San Michele in Bosco

La vista panoramica di Bologna da San Michele in Bosco

Bologna, 8 giugno 2025 – Una serata sociale aperta alla comunità, all’insegna della beneficenza. Che non sta nel denaro donato, ma nel gesto di condivisione, perché "non importa la somma, ma l’attenzione a una realtà che si occupa del nostro territorio, con unico fine quello di fare del bene". Come quello che genera la Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli, che dà vita a ‘Le luci della città’, cena di raccolta fondi a favore dei suoi progetti, sul suggestivo piazzale di San Michele in Bosco giovedì 26 giugno alle 19,30. Un’occasione per festeggiare il terzo anniversario della Fondazione e i 129 dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.

Presidente Federica Guidi, che serata sarà?

"Una serata magica in uno spazio unico, quello del ballatoio di San Michele in Bosco, che affaccia su Bologna. Ed è proprio alla città che vogliamo arrivare".

Come?

"A differenza delle consuete charity dinner, abbiamo organizzato un evento aperto alla popolazione, radunando non solo amici e sostenitori, ma anche tanti bolognesi che magari ancora non conoscono la Fondazione, facendo vivere loro un momento di socialità unico con una finalità benefica".

Qual è il fine della cena?

"L’intero ricavato andrà a sostegno dei nostri progetti, già deliberati dal cda e pubblicati sui nostri siti, proprio per garantire la massima trasparenza sulle destinazioni delle risorse. In programma abbiamo una serie di iniziative per il futuro, dal Fondo Do.P.O. (Donazione Protesi Ortopediche) ad altre possibilità di acquisto di attrezzature importanti per l’Istituto. Tra quelli già proposti, la Terrazza dei Bambini è il progetto con cui siamo nati, che necessita di risorse maggiori. Ma oltre alle iniziative robuste o costose, cerchiamo di dare vita anche ad attività più piccole, che sono il pane quotidiano dell’attività quotidiana dell’ospedale Rizzoli".

Qual è il legame con l’Istituto?

"Siamo due realtà che hanno imparato a conoscersi, con strutture tecniche che comunicano tra di loro, coltivando un obiettivo comune. Una collaborazione che si è creata tra le parti in soli tre anni".

Quanto ha fatto in questi anni la Fondazione?

"Grazie a grandi benefattori, parliamo di circa due milioni di euro di donazioni. Una cifra importante per una fondazione giovane come la nostra, nella quale sono entrata come in un’avventura: da imprenditrice e mamma emiliano-romagnola, penso che il mondo delle imprese debba dedicare tempo e risorse a vantaggio della comunità. È un impegno doveroso per noi imprenditori restituire un pezzetto di ciò che abbiamo avuto dal territorio".

Quante persone sono attese?

"Ci aspettiamo circa 500 persone e le prenotazioni sono aperte (le informazioni sul sito di Fondazione Rizzoli; ndr) con una donazione simbolica. Per iniziare un percorso, servono persone che ci credano: in tante per la Fondazione ci sono state e le ringrazierò per sempre".