Fondazione vittime di reati, il bilancio: "Donne e bambini sono in pericolo"

Crescono del 24% gli abusi sulle minori e sono in aumento anche i femminicidi: 19 dal 2020 a oggi. Bonaccini: "In venti anni di attività sostenute 1.132 persone ed erogati circa quattro milioni di euro".

Fondazione vittime di reati, il bilancio: "Donne e bambini sono in pericolo"

Fondazione vittime di reati, il bilancio: "Donne e bambini sono in pericolo"

La Fondazione regionale vittime di reato sostiene da circa vent’anni chi ha subito violenze o abusi. Vite spezzate che hanno trovato un modo per ricominciare, grazie al lavoro della realtà regionale, che conta complessivamente "1.132 persone che hanno potuto avere aiuto materiale – spiega il presidente regionale Stefano Bonaccini –. Si aiutano le vittime di reato e anche le famiglie di coloro che, purtroppo, perdono la vita". Tra queste, Alessandra Matteuzzi, uccisa dall’ex fidanzato Giovanni Padovani lo scorso anno. Un caso di femminicidio, quello di Alessandra, tra i 19 trattati dalla Fondazione solo dal 2020. E i numeri continuano a spaventare, perché oltre l’85% dei fondi erogati ha come beneficiari donne e bambini, vittime di violenza di genere. "Sono in crescita i femminicidi, così come le violenze sessuali sulle bambine in aumento del 24% – evidenzia Michela Bolondi, vicepresidente di Lega Coop Emilia Romagna ed Emilia Ovest, al fianco della Fondazione –. Siamo una società civile e come tale non possiamo venire meno per il futuro dei nostri figli". L’aiuto della Fondazione si concretizza in circa quattro milioni di euro erogati per supportare gli assistiti, di cui 200 mila solo nel 2023, guardando al comitato di agosto.

È proprio con lo spirito di non voltarsi dall’altra parte e di denunciare per fare in modo che episodi come quello di Alessandra non accadano più, che Carlo Lucarelli torna sul palco con ’Senza mezze misure’, spettacolo che giunge alla seconda edizione e che vede in scena anche il coro Farthan di Marzabotto. L’opera teatrale andrà in scena martedì 28 novembre al teatro Regio di Parma. "Vogliamo far conoscere la fondazione – racconta l’autore –, ma soprattutto l’emozione che sta dietro a quello che facciamo. Ci vediamo ogni tre mesi per discutere dei casi in cui possiamo fare qualcosa ed esco ogni volta arrabbiato quando vedo cosa succede anche nella nostra regione, come vengono trattate le donne e i minori".

Mariateresa Mastromarino