Fondi scuole paritarie Bologna, Ugolini: "Libertà di iscrizione, diritto essenziale"

La numero uno del Liceo Malpighi promuove la delibera del Comune "Un segno di civilt à, bisogna salvaguardare questo sistema integrato"

Elena Ugolini, rettrice del Liceo Malpighi

INIZIO SCUOLA AL LICEO MALPIGHI NELLA FOTO ELENA UGOLINI

Bologna, 14 dicembre 2022 - "Il tasso di ideologia? Quei soli tre voti contrari alla delibera mi hanno riempito di gioia, di fatto sono stati in pochi a difendere l’indifendibile". È soddisfatta Elena Ugolini, rettrice del Liceo Malpighi, del sì definitivo che ha avuto in Consiglio comunale il nuovo sistema per la stipula di convenzioni con le scuole paritarie. Una ’riformina’ che si porta dietro anche maggiori fondi, benedetta da Matteo Lepore ("Spaccatura nella maggioranza? Solo 3 voti su 36 contrari, leggo un grande voto a sostegno del sistema pubblico integrato nel quale crediamo", ha detto il sindaco) e da Ugolini, che una paritaria la dirige. "E’ doveroso riconoscere sempre che il servizio pubblico viene svolto anche dalla paritarie".

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È colpita dalle polemiche?

"Le do un dato significativo: dei 16 miliardi di euro che sono arrivati e che arriveranno dal Pnrr per le scuole, nemmeno uno spicciolo andrà alle paritarie. Quindi 840mila studenti, in Italia, sono di fatto di Serie B"

Qual è il vero tema?

"Il vero tema non è l’aiuto alle scuole paritarie, ma l’aiuto alle famiglie che devono potere esercitare un loro diritto essenziale. Che è quello di poter scegliere la scuola dove poter iscrivere i propri figli. La scuola, se paritaria, rientra all’interno di un sistema nazionale di istruzione che rispetta certi vincoli e dà certe garanzie".

Soddisfatta del contenuto della delibera comunale o si poteva fare di più?

"È un segno di civiltà, un passo che segue una linea che deve essere implementata. Stiamo parlando di un sistema integrato che permette l’erogazione di servizi educativi da parte di Stato, Comune e paritarie. Per aiutarci a tirare su i nostri figli".

La critica: si tolgono ancora soldi alla scuola pubblica e si sovvenzionano le paritarie.

"Il Comune con le paritarie risparmia. Ogni bimbo di una scuola dell’infanzia statale costa, all’anno, 6.873,99 euro. Il contributo per alunno che viene invece erogato dal ministero alle scuole primarie è in media di 1.000 euro all’anno a studente, di 500 euro per la secondaria di primo grado, di 500 euro per gli studenti delle scuole superiori. Numeri eloquenti, ed è giusto che ci siano contributi alle paritarie per non gravare troppo sulle famiglie. Lo ribadisco, la mia battaglia è per la qualità della scuola, e sono ben contenta di sentirmi dalla parte della scuola statale quando dico: viva il sistema integrato".

E poi c’è il tema Imu. Ad alcune scuole paritarie sono arrivate cartelle, e il Comune sta approfondendo i suoi accertamenti. Lei cosa ne pensa?

"Non conosco ancora bene la situazione, ma sicuramente i Comuni non sono costretti a chiedere l’Imu alle scuole paritarie: la sentenza di riferimento è chiara, l’esenzione non è automatica, ma ci può essere. Le paritarie non dovrebbero essere tenute a versare quell’imposta, perché sono enti non commerciali e chiedono una retta al di sotto del costo medio standard che affronta lo Stato".

Quindi cosa chiederebbe a Palazzo d’Accursio?

"Di fare come San Giovanni in Persiceto, o come altrove in Italia: alle paritarie non viene applicata per il servizio che svolgono. Non voglio polemizzare, sono convinta che ci sia tutta l’intenzione di far crescere questa città migliorando i servizi educativi, anche valorizzando le paritarie. Degli accertamenti però sono arrivati, a noi un avviso, altri hanno pagato. Ecco, credo sia stata una svista. Anche perché andare a chiedere l’Imu alle paritarie è veramente tagliarsi il ramo dove si è seduti".

 

 

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