
Adriano, a destra, con il piccolo amico nel 1977 ai Giardini Margherita. Nel riquadro, Sergio Melchiorre oggi
Bologna, 12 novembre 2023 – È una foto in bianco e nero a "spalancare" la porta dei ricordi. Una foto che Sergio Melchiorre custodisce con grande affetto e che vede ritratto – in uno scatto di oltre quarant’anni fa – il suo amico di vecchia data Adriano, in compagnia di un bambino.
"Adriano era un non-vedente coltissimo e perspicace, che ho conosciuto durante l’Università e con cui ho condiviso anni indimenticabili. Purtroppo, con il passare del tempo, ci siamo persi. E soltanto qualche tempo fa, mettendomi in contatto con la sorella, ho saputo della sua scomparsa: fu investito da un tram a Milano, città in cui si era in seguito trasferito. Ora il mio desiderio è che quel bambino ritratto insieme a lui si riconosca in questa immagine, e di mettermici in contatto".
Un desiderio forse "difficile da realizzare", ma non di certo impossibile. Di quella giornata – ora immortalata in bianco e nero su uno scatto ritrovato in casa durante il periodo di lockdown –, Sergio ricorda alcuni indelebili dettagli: "Era il 1977 e mi trovavo insieme ad Adriano ai Giardini Margherita. Lo accompagnavo spesso a passeggiare in giro per la città: il bambino, che era insieme ai genitori, si avvicinò al mio amico e si sedette a fianco a lui sulla panchina per giocare – riavvolge il nastro –. Una scena che ho immortalato e di cui ora mi rimane una fotografia di una poeticità struggente, che conserverò per sempre: hanno tutti e due il viso sorridente e felice, tanto da incuriosire e contagiare piacevolmente chi la guarda".
Sono passati diversi anni da quel momento "e oggi il bambino ritratto in foto sarà ormai diventato un adulto: mi piacerebbe conoscerlo, anche solo virtualmente, per parlarci. Mi piacerebbe sapere se si ricorda ancora di quel momento, chiedergli se si ricorda del mio caro amico dell’università".
Sergio, oggi residente a Varese, trascorse a Bologna gli anni dell’Università, dove ha studiato Lingue e letterature straniere moderne, prima di cominciare la sua carriera come professore: "Oggi sono in pensione – racconta – e in pensione spesso si vive di ricordi. Con Adriano ne ho tanti, vissuti con la spensieratezza di due giovani ventenni: era un ragazzo colto, parlava francese, inglese, leggeva i libri in Braille. Ma soprattutto vedeva la vita a colori, nonostante fosse cieco. Mi ha trasmesso tanto". Colori che potrebbero rivivere anche grazie a una foto in bianco nero, se solo Sergio riuscisse così a ‘ritrovare’ quel bambino sorridente della foto.