Frana a Lama di Reno, Porrettana in tilt Cna: "È l’ora della nuova bretella"

Gualandi, vicepresidente degli artigiani: "È la prova lampante dell’insufficienza delle nostre infrastrutture. Necessario un collegamento alternativo per avere un tragitto rapido fra l’Alto Reno e l’autostrada".

Frana a Lama di Reno, Porrettana in tilt  Cna: "È l’ora della nuova bretella"

Frana a Lama di Reno, Porrettana in tilt Cna: "È l’ora della nuova bretella"

di Massimo Selleri

Per i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate, il collegamento tra la città e l’alta valle del Reno è costituito da una bretella fantasma. A causa della frana che si è verificata a Lama di Reno – e che ha costretto a modificare la viabilità della Porrettana, passando per la piccola strada che porta a Panico – a Vergato tutto il traffico pesante viene deviato sulla provinciale che, passando da Grizzana Morandi, arriva a Pian di Setta.

Da lì, essendoci un’altra frana che impedisce di raggiungere Vado senza passare per il piccolo ponte della Gardelletta, diventa obbligatorio andare al casello autostradale di Rioveggio per imboccare il tratto ‘Panoramica’ dell’autostrada A1 verso Bologna.

Il percorso è più o meno lo stesso di quello previsto dalla ipotetica bretella Reno-Setta, con l’attuale strada che, però, non è in grado di reggere a lungo il traffico pesante.

"Nessuno, sia chiaro, vuole speculare sull’emergenza di questi giorni – spiega il vicepresidente di Cna Bologna Marco Gualandi – ma quanto accaduto dimostra quanto siano insufficienti le nostre infrastrutture. Da circa 20 anni si parla della realizzazione di una bretella che metta in comunicazione le due valli, e la frana sulla Porrettana ci dimostra quanto sia necessario un collegamento alternativo per avere un tragitto che in modo rapido unisca l’Alto Reno a un casello autostradale".

Una settimana fa, a Vergato, si è tenuto un convegno proprio su questo tema con il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, che ha sottolineato che se la politica e le amministrazioni locali continueranno a diversi sulla soluzione da adottare (c’è chi caldeggia un adeguamento dell’attuale statale e chi, invece, vorrebbe la realizzazione della bretella), sarà il dicastero, in maniera autonoma, a prendere una decisione.

"La maggioranza degli imprenditori dell’Appennino è per l’attuazione di un’opera nuova – conclude Gualandi – e le ragioni di questa scelta trovano una conferma nella situazione che stiamo vivendo. Purtroppo la deviazione a Lama di Reno ci dà l’idea di cosa significhi sviluppare vie alternative alla Porrettana durante il suo adeguamento".

Allungare i tempi di percorrenza "toglie competitività alle aziende dell’Appennino e questo significa un freno allo sviluppo economico e, quindi, una limitazione nei futuri posti di lavoro. Il rischio è molto forte ,ed è questo il pericolo che corriamo se, terminato l’allarme per le possibili alluvioni, non viene ripristinata la normale circolazione". Tempi di percorrenza che sono dilatati anche dalla presenza di tanti caselli ferroviari presenti nei tragitti alternativi per quanto riguarda i mezzi inferiori alle 3.5 tonnellate.

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