AMALIA APICELLA
Cronaca

Francesco Costabile, regista-prof: "La mia vita tra Bologna e Roma"

Stasera presenta ’Familia’ all’Arena Puccini, film pluripremiato in cui tratta il tema della violenza di genere

Stasera presenta ’Familia’ all’Arena Puccini, film pluripremiato in cui tratta il tema della violenza di genere

Stasera presenta ’Familia’ all’Arena Puccini, film pluripremiato in cui tratta il tema della violenza di genere

‘Familia’ di Francesco Costabile comincia dove la cronaca si ferma. Tratto dall’autobiografia Non sarà sempre così, racconta la storia di Luigi Celeste, un ragazzo che vive con la madre e il fratello, quando si ripresenta a casa Franco, padre e marito allontanato per le continue violenze. Costabile, regista e insegnante del corso di grafica e comunicazione alle Aldini Valeriani, ha voluto affrontare il tema della violenza di genere dal punto di vista delle vittime. Che per difendersi diventano ’carnefici’. Il film ha vinto a Venezia il premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile a Francesco Gheghi, un David e il Nastro d’argento al miglior attore non protagonista Francesco Di Leva. Nel cast, Barbara Ronchi e Tecla Insolia. Stasera alle 21,45 Familia viene proiettato all’Arena Puccini con il regista.

Costabile, Luigi Celeste come ha accolto il film sulla sua storia?

"È stato un modo per dare voce alla sua verità e, forse, anche per liberarsene. Ora esiste un documento che racconta ciò che ha vissuto e che può togliergli di dosso l’etichetta che gli è stata attribuita".

Cosa si deve affiancare all’arte per contrastare il fenomeno della violenza?

"Bisogna portare questi temi nelle scuole. In questo senso, il mio ruolo di insegnante è fondamentale: è necessario rendere questi argomenti parte integrante del percorso educativo sin dall’infanzia. Educare al rispetto, far capire che una relazione d’amore si basa su reciprocità e indipendenza, non su controllo e possessività. Questa è la base per costruire relazioni sane, e quindi anche famiglie sane".

Come tratta il tema a scuola?

"Nell’istituto in cui insegno c’è un grande desiderio, da parte degli studenti, di affrontare questi temi. Sono molto consapevoli, informati, ma spesso si muovono in autonomia. Hanno bisogno di confrontarsi con gli adulti, ed è qui che la scuola entra in gioco".

È più difficile insegnare o dirigere?

"L’insegnamento è più complesso dal punto di vista umano e psicologico. Significa confrontarsi ogni giorno con adolescenti, cercare di capirli, interpretare i loro interessi, i loro linguaggi. Dirigere un film è un lavoro di grande responsabilità, più faticoso".

In quale veste si preferisce?

"Se penso a una vita tranquilla, nella veste di insegnante. Se invece immagino una vita piena di salite e discese, penso al cinema. Ci sono momenti in cui ho voglia di salire sulle montagne russe e altri in cui preferisco passeggiare per Bologna e godermi la sua calma".

Tax credit: sgravi essenziali per il settore o meccanismo da rivedere che regala soldi a chiunque voglia fare un film?

"I finanziamenti pubblici sono fondamentali. Il cinema di qualità, soprattutto d’autore, non sarebbe possibile senza il sostegno statale".

Come giudica la polemica per i fondi a film fantasma?

"È puramente propagandistica e non fa bene a nessuno, neppure allo Stato. I dati dimostrano che il finanziamento pubblico al cinema genera un ritorno economico superiore all’investimento. Certo, è necessario regolamentare e controllare. Ma non si può rinunciare al sostegno pubblico alla cultura".