Franco, sfrattato dai lavori del tram a Bologna: "Chiedo solo un posto per il camper"

Venerdì scorso l’uomo che passa le sue giornate in via Oberdan è stato sgomberato da via Emilia Ponente. La roulotte in cui vive, che ancora è ferma nel parcheggio, gli è stata donata dai negozianti della strada

Francesco Arzani, detto Franco, passa le sue giornate in via Oberdan
Francesco Arzani, detto Franco, passa le sue giornate in via Oberdan

Bologna, 5 agosto 2023 – Negli ultimi 5 anni, Franco ha sempre vissuto nel suo camper, in sosta in un parcheggio di via Emilia Ponente 3. Una casa su ruote, regalo dei negozianti di via Oberdan, che non lo volevano sapere senza un tetto. Lui, che ogni giorno, con un sorriso e discrezione, chiede qualche spiccio a chi passa tra via Altabella e via Oberdan, seduto sul ‘suo’ gradino, da quando problemi di circolazione lo hanno costretto a muoversi con una stampella. Una vita complicata la sua, rimasto senza lavoro una decina di anni fa. Ma dignitosa. E onesta. Sempre.

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Un’esistenza in fragile equilibrio. Che, la scorsa settimana, è stata sconvolta: "Da qualche mese già sapevo che il cantiere del tram sarebbe passato proprio dall’area dove sono sistemato con il camper – racconta –. E lunedì della scorsa settimana ci hanno detto che sarebbero arrivati a sfrattarci. Senza offrirci un’alternativa, come se le nostre vite non valessero nulla. Venerdì scorso è stato eseguito lo sgombero".

Franco, al secolo Francesco Arzani, 56 anni, non vuole nulla di regalato: "Io non ero abusivo lì. Pagavo 200 euro al mese, per la corrente, l’acqua e per poter usufruire dei servizi igienici. Adesso mi hanno detto che entro pochi giorni devo portare via il mio camper. Ma dove?".

Franco è pronto a pagare, di tasca propria malgrado le difficoltà, anche un carroattrezzi. Il problema è che nessuno, dal Comune, gli ha indicato una piazzola alternativa dove poter parcheggiare il suo camper.

"Quando sono venuti a sgomberarci mi hanno controllato i documenti – racconta –. I poliziotti mi hanno detto: ‘Tu sei in regola, puoi andare’. Ma dove vado? L’addetta del Comune presente al momento dello sgombero mi ha detto di contattare la mia assistente sociale, che ora è in ferie. Allora mi ha detto di andare negli uffici in San Donato. Li ho chiamati: la risposta è stata, in sostanza, di arrangiarmi. Per tre giorni mi hanno trovato posto in un dormitorio, poi ho dormito in strada. Il paradosso è che in questi giorni sarei potuto rientrare nel camper a prendere le mie cose, ma non a dormire lì". E intanto, arrangiato sotto i portici, Franco è stato pure derubato del cellulare. "Io non chiedo altro che un’alternativa. La pago, non me la devono regalare. Ma il camper è mio, abbiamo fatto il passaggio di proprietà quando i commercianti me lo hanno regalato. Cosa devo fare? Ho chiamato delle aree camper in città. Mi hanno detto che potrei restare al massimo 15 giorni". E invece Franco, che malgrado i suoi problemi fisici non ha mai chiesto una casa popolare potendo contare sul suo camper, ora rischia di tornare in strada. Una fine ingiusta, nella città che si proclama la più progressista d’Italia.