Frenata di Fd’I: "Verifiche in corso" E il Carroccio: "Sempre contrari"

L’opposizione non molla la presa sull’opera. "Lepore accelera, ma le carte sono al vaglio del ministero"

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Il tram allora si farà oppure il governo in carica troverà uno spiraglio, in un modo o nell’altro, per bloccarne i cantieri? Una domanda da rischiatutto, ma dati alla mano sembra impossibile dire che il tram possa saltare: il Comune sta andando avanti, siamo alla dichiarazione di pubblica utilità della sede stradale e in primavera, se non ci saranno scossoni, arriveranno i primi cantieri seri della tramvia. Il ministero della Mobilità delle Infrastrutture e dei Trasporti, oggi guidato da Matteo Salvini (Lega), ha già sbloccato il Passante e sul tram, malgrado la contrarietà del viceministro Galeazzo Bignami (Fd’I), non esiste un niet. Almeno per ora. Questi i leghisti del territorio lo sanno, e non a caso intendono ribadire la loro posizione. "Dall’inizio abbiamo spiegato che la nostra contrarietà al tram non è ideologica. Ci sono progetti di tram positivi per le città di riferimento. Questo progetto rischia di essere più dannoso che utile", parte così una nota della Lega di Bologna. Per il consigliere Matteo Di Benedetto, "le criticità di tanti cittadini di Borgo Panigale e di tutta Bologna sono rimaste totalmente inascoltate".

Ancora più duro Giulio Venturi, consigliere e portavoce della Lega a Bologna. "Si perderanno centinaia di parcheggi in città che non potranno essere in alcun modo compensati dai parcheggi scambiatori ai confini di Bologna. Si dovrebbero fare parcheggi interrati, come proponiamo con lungimiranza da tempo. E poi – aggiunge Venturi – vale la pena ricordare i danni che pagano i cittadini per la decisione politica di rigetto del metrò e l’avversione storica per i parcheggi in sede propria, cioè via dalla strada. Depositerò una interrogazione per sapere esattamente che fine hanno fatto i fondi stanziati ed acquisiti per la metropolitana di cui solo una parte sono andati a Brescia". Chiudono Francesca Scarano e Cristiano Di Martino. "Si rischia di paralizzare la città per anni, data la concomitanza con altri grandi cantieri, come quelli del Passante, dice la consigliera. Per il segretario cittadino Di Martino, invece, "continueremo a fare la nostra parte per capire se e come sia possibile fermarlo, nonostante lo stato avanzato in cui si trova".

Anche Fratelli d’Italia vuole vederci ancora chiaro. "Per quanto ci riguarda la Linea Rossa del tram continuiamo a ritenere l’opera dannosa e tossica per Bologna – spiega il consigliere comunale Fabio Brinati –. Capiamo la fretta e le forzature del Comune, d’altronde sono gli stessi che lo hanno presentato il progetto di soppiatto senza confrontarsi ed informare i cittadini se non a cose fatte, ma mi sembra che i Fondi siano stati stanziati dal Ministero e con il Pnrr, quindi, credo che il Governo in merito abbia il dovere e l’onere, sono certo che stia accadendo, di fare ogni verifica e tutti gli approfondimenti necessari a dare il via libera. Per quanto ci riguarda – conclude Brinati –, faremo politicamente ogni sforzo per bloccare l’opera, studiando le carte, collaborando con i cittadini che hanno presentato ricorso e cercando ogni elemento utile per bloccarla".

Paolo Rosato

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