Fridays for Future a Bologna, gli attivisti in piazza per dire 'no' al Passante

Lo sciopero globale per il clima: manifestanti schierati contro il People mover e la cementificazione dei Prati di Caprara. L'attacco all'Unibo: "Rompa gli accordi con Eni"

Bologna, 23 settembre 2022 - Sono circa un migliaio i giovani e non che si sono dati appuntamento nel pomeriggio in piazza Verdi per lo sciopero globale per il clima, oggi in oltre 70 città italiane. Anche Bologna ha voluto far sentire la sua voce. Le proteste e gli interventi si sono concentrati soprattutto sui temi caldi che da tempo fanno discutere la comunità bolognese, come il people mover o la creazione del passante di mezzo.

Fridays for future a Bologna, manifestazione in piazza Verdi
Fridays for future a Bologna, manifestazione in piazza Verdi

“Non vogliamo pagare 5 euro un volo, non vogliamo andare in aeroporto con un mezzo inutile come il people mover. Non vogliamo, e lo diciamo ancora, il Passante di mezzo. Non vogliamo la cementificazione dei prati di Caprara. Non vogliamo una città costruita a misura di automobili”. - Dicono i manifestanti alzando la voce -“I politici, non abbiamo i dati ma possono essere mappati, hanno usato i jet privati per questa campagna elettorale”.

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“Siamo stanchi del continuo greenwashing dell’ateneo -afferma una rappresentante degli studenti -. L’università di Bologna che da una parte regala borracce ai suoi studenti pensando di risolvere il cambiamento climatico (video), dall’altra continua a stringere patti con Eni, una multinazionale italiana che ha distrutto moltissimi territori come la Basilicata, la Sicilia, Taranto e tanti altri. L’ateneo crede che si possa dare sostegno a Patrick zaki, dall’altro stringere accordi con Eni che collabora con il governo egiziano per i pozzi petroliferi. Noi chiediamo che Unibo interrompa tutti gli accordi e che cambi tutta la sua struttura a partire dai servizi che offre”  Gli studenti chiedono anche di efficientare energicamente le aule, che il sistema mensa sia cambiato e che l’università assicuri il diritto di spostarsi  con trasporto gratuito e potenziato. Infine, gli studenti reclamano a gran voce che Unibo dichiari l’emergenza climatica “cosa che si rifiuta da fare da anni e anche in questa occasione ci ha detto di no”, concludono.

Il corteo

Il corteo, formato da gente di tutta l’età vestita di verde, per rappresentare la lotta contro il cambiamento climatico, si è poi spostata in tutto il centro storico, fino ad arrivare alla meta finale, piazza San Francesco. I ragazzi, mossi dalla consapevolezza che manchi poco tempo per fermare il cambiamento climatico, hanno parlato di futuro incerto, precarietà, bollette alle stelle. Alternate alle parole, alcune canzoni che sono ormai diventate degli inni durante le manifestazioni per il clima, come Gente che spera degli Articolo 31 e “Greta Thumberg” di Marracash. Presente anche il candidato Giuseppe Civati: “di fronte a una destra che nega i cambiamenti climatici e a un centro un po’ strano che guarda i grandi impianti, il programma della sinistra è molto insistente sul tema dell’energia pulita, rinnovabile e di una strategia che riguardi anche il nostro modello di sviluppo”.  La piazza di oggi, secondo Civati, è “politicissima, in cui i protagonisti sono i più giovani e sono convinti del vero problema, che è quello dei cambiamenti climatici, insieme alle disuguaglianze. La politica dovrebbe ascoltare”.

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