Fridays for future 23 settembre in Emilia Romagna: torna lo sciopero per il clima

Manifestazioni anche in regione, a Bologna, Piacenza, Forlì, Ravenna, Modena e Vergato. Aderisce alla protesta anche Flc Cgil per il comparto istruzione

Fridays for Future, il 23 settembre sciopero per il clima anche in Emilia Romagna

Fridays for Future, il 23 settembre sciopero per il clima anche in Emilia Romagna

Bologna, 21 settembre 2022 - Subito dopo il catastrofico evento climatico della settimana scorsa che ha colpito le Marche, torna questa settimana la manifestazione promossa del movimento per la giustizia climatica Fridays For Future, che questo venerdì ha indetto dal movimento lo Sciopero Globale per il Clima in tutta Italia.

Gli esponenti di Fridays for Future riprendono quindi voce dopo la grande partecipazione dello scorso 25 marzo, che ha visto 78 manifestazioni in altrettante città italiane, con un coinvolgimento di oltre 70mila persone.

Le manifestazioni in Emilia Romagna

In Emilia Romagna le città a scendere in piazza sono sei: Bologna, Piacenza, Forlì, Ravenna, Modena e Vergato, dove da circa un anno è nato il movimento Fridays for future dell’Appennino.

Piacenza: A partire dalle 9 i manifestanti saranno sul pubblico passeggio davanti al Liceo Respighi per poi muoversi in corteo verso l'arena Daturi, dove concluderemo la manifestazione.

Bologna: La manifestazione si terrà alle 16 in piazza Verdi.

Forlì: Il ritrovo è alle 9 in piazzale della Vittoria. Alle 9.30 partirà il corteo verso il centro, che arriverà alle 10.45 al Parco della Resistenza. Dopo alcuni interventi alle 11.15 inizieranno dei workshop tematici e alle 12.30 musica e pranzo al parco.

Ravenna: Dalle 9.30 alle 12.30 i manifestanti saranno presenti in piazza del Popolo.

Modena: l’appuntamento a Modena è previsto alle 18 a largo San Giorgio.

La battaglia degli attivisti

“Dopo quattro anni di scioperi, le persone si stanno svegliando, ma i responsabili politici sono ancora fermi”, afferma Alice Quattrocchi di Catania: “Abbiamo organizzato marce e incontrato politici, ci siamo impegnati tutti i giorni per avere un impatto, oltre che per informare le persone di cosa succederà nei prossimi decenni. Oggi abbiamo davanti nuove elezioni, ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito. Più noi parliamo di clima, più i principali partiti sembrano fare a gara per prenderci in giro con belle parole a favore dell’ambiente, senza nessun piano completo, ma anzi chiedendo nuovi rigassificatori o altre misure che accelerano la catastrofe climatica. Le emissioni di CO2 non si stanno riducendo, ma continuano ad aumentare”.

“Abbiamo un estremo bisogno di un piano di giustizia climatica e sociale che metta prima le persone e dopo il profitto”, prosegue l'attivista Agnese Casadei. “Stiamo ancora correndo nella direzione sbagliata. La strada da percorrere è davvero lunga, ma siamo ancora qui e non abbiamo intenzione di fare alcun passo indietro.”

In vista delle elezioni politiche, Fridays For Future Italia ha raccolto nell’agenda climatica, un insieme di proposte che, secondo gli attivisti, dovrebbero essere considerate da ogni candidato per affrontare l’emergenza clima.

“In questi giorni stiamo incontrando candidate e candidati e chiediamo loro che la crisi climatica venga affrontata a partire dall’energia e dai trasporti, che si parli di edilizia, lavoro, povertà energetica e acqua. Abbiamo 5 proposte e 10 richieste, e sappiamo che il solo voto non è sufficiente per vedere questo cambiamento realizzato: serve alzare la voce e battersi per il cambiamento”.

Per il 23 settembre la FLC CGIL si è unita alla manifestazione, proclamando lo sciopero per l’intera giornata, di tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca e dell’Area dirigenziale, dei docenti universitari e di tutto il personale della formazione professionale e delle scuole non statali.

 

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