Frontale con lo scooter, muore a 54 anni

Maurizio Labanti vittima dell’ennesimo incidente sulla San Vitale a pochi metri da casa. Lievi ferite per il conducente dell’auto

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di Zoe Pederzini

Ancora sangue sulla San Vitale. L’ennesimo incidente mortale è accaduto l’altra sera all’altezza di una curva, quasi all’incrocio con via Fasanina, alle porte di Medicina. Uno schianto terribile che è costato la vita a Maurizio Labanti che avrebbe compiuto 55 anni il prossimo 26 agosto. Erano circa le 21.30. Labanti era in sella al suo scooter, un Yamaha Majestic 400, e stava percorrendo la San Vitale Ovest in direzione di Medicina. Abitava, infatti, a neanche un chilometro dal luogo dove ha trovato la morte. In una delle poche curve della San Vitale, quasi alla frazione di Villa Fontana, la moto, per cause ancora tutte da chiarire, avrebbe sbandato valicando la linea di mezzeria e finendo nella corsia opposta. In quel momento, in direzione Bologna, stava transitando un 51enne, sempre residente a Medicina, a bordo di un’auto, una Nissan grigia. L’impatto è stato inevitabile e molto violento. Labanti è sbalzato dalla sella della moto ed è finito, con una violenza inaudita, prima sul cofano e poi sul parabrezza dell’auto.

Il 51enne alla guida dell’auto, sotto choc, ha subito avvisato i soccorsi. Sul posto sono giunti vari mezzi del 118, ma per Labanti non c’è stato più nulla da fare. Il 51enne a bordo della Nissan, oltre allo choc, ha riportato solo lievi escoriazioni.

Toccherà invece ai carabinieri della Tenenza di Medicina ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, a partire dai motivi per cui lo scooter ha improvvisamente sbandato.

I militari dell’Arma hanno anche chiuso il tratto della San Vitale Ovest interessato dall’incidente per le operazioni di soccorso e sgombero della carreggiata da mezzi e detriti. La strada è rimasta bloccata per oltre tre ore, fin verso l’1.30 del mattino.

Labanti, che lascia un figlio maggiorenne, era nato a Bologna e viveva a Medicina, come detto non lontano dal luogo dell’incidente, dal 2012. Prima, infatti, aveva vissuto per un lungo periodo nel poco distante comune di Budrio. Lavorava come giardiniere in una ditta di Calderara di Reno e forse proprio da lì stava tornando quando, purtroppo, si è verificato l’incidente. Lo scontro ha riacceso la polemica di residenti della zona sulla pericolosità della via San Vitale e di alcuni degli incroci che si trovano lungo il tracciato. Quasi un mese fa, il giorno di Pasqua, nello stesso identico incrocio, aveva perso la vita un altro motociclista: il 46enne Simone Paolini.

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