Bologna: l'addio a Lorenzo Bastelli, battuto dal male. La sua storia ha commosso l'Italia

Palloncini bianchi e applausi fuori dalla chiesa di Castel San Pietro, il parroco: "Solo insieme si supera la tristezza". La madre del 14enne colpito da un raro tumore osseo chiese via web di inviargli lettere, foto, disegni

Castel San Pietro Terme, 23 novembre 2022 -  Palloncini bianchi volati in un cielo senza nuvole, applausi e le parole di una poesia: commozione oggi a Castel San Pietro all’ultimo saluto per Lorenzo Bastelli, 14 anni, stroncato da un raro tumore osseo, il sarcoma di Ewing. Lorenzo era appassionato di basket,  sport che prima di ammalarsi praticava regolarmente, gli piacevano gli sport all’aria aperta, andare a scuola, e tutto quello che un adolescente può voler fare.

Palloncini bianchi e applausi al funerale di Lorenzo Bastelli
Palloncini bianchi e applausi al funerale di Lorenzo Bastelli

Lorenzo era un amante della vita e lo è rimasto fino alla fine, anche per tutto il periodo in cui il sarcoma da cui era affetto lo ha costretto a interventi, cure di ogni genere e poi tra le mura domestiche. Ed è stato proprio nel momento in cui Lorenzo è dovuto rimanere a casa, per salvaguardare la sua fragile condizione di salute, che mamma Francesca, in vista del compleanno di Lorenzo (che è stato lo scorso 10 novembre, ndr) ha lanciato un appello che è rimbalzato in tutta Italia. “Scrivetegli lettere, mandate disegni a Lorenzo cosicché possa sentire un po’ di affetto dall’esterno e vivere tramite i vostri racconti”.

Lorenzo, però, poco dopo aver compiuto 14 anni se ne è andato.

“Prendo tre parole da Lorenzo, tre parole importanti - ha detto nell’omelia il parroco don Gabriele -. Festa, vita e gioia. Solo insieme si supera la tristezza che il cammino terreno ci può dare perché Dio ci ha pensato e voluto insieme. Ho avuto l’onore di essere alla tua comunione alla tua cresima, Lorenzo. Ti ho benedetto prima di morire e ora ti consegniamo a Dio. Prega per noi”.

Oggi, per l’ultimo saluto, la chiesa di piazza XX settembre a Castel San Pietro era gremita, quasi duecento le persone partecipanti alla funzione. Presenti tutti i compagni degli scout, amici di Lorenzo, colleghi della madre Francesca (con loro anche i vertici di Confesercenti per dimostrare piena vicinanza) e tutti i compagni della squadra di basket del ragazzo. E proprio loro dell’asd Castel San Pietro Terme hanno voluto firmare la maglietta da gioco, l’ultima indossata da Lorenzo, per poi far sì che lo accompagnasse, con la bara bianca cosparsa di rose accompagnata dai genitori di Lorenzo e dai due fratellini.

Presenti alle esequie anche il sindaco Fausto Tinti con fascia tricolore, parte della giunta comunale, rappresentanti delle associazioni locali e delle forze dell'ordine. 

Il ricordo degli amici

Spazio, durante le esequie, alle commoventi testimonianze di coloro che, dal pulpito della chiesa, hanno voluto salutare Lorenzo. “Il primo giorno di scuola insieme a te con i tuoi occhi grandi, curiosi e vivaci - racconta una maestra con voce rotta dal dolore -. Ringrazio Dio di essere stata la tua maestra perché mi hai insegnato tanto di più di quello che io ho insegnato a te. Temerario, tenace e tutte le volte che ti penseremo sorrideremo”.

“La tua ironia, il buon gusto per la bellezza, l’attenzione verso chi avevi attorno. A te chiediamo di conoscere la realtà con lo stesso sguardo che avevi tu” ricorda un altro affetto della famiglia. “Più che amico eri un fratello. Ridevamo fino alle lacrime e piangevamo nei momenti difficili. Non potremmo mai pensare la vita senza di te” ha poi detto un amico.

“Eri determinato e sul campo da pallacanestro lo eri più che mai - ha raccontato un compagno di squadra -. Mi hai insegnato tanto sul parquet e nella vita di tutti i giorni. Ti abbraccio”.

Tutti hanno dunque voluto ricordare Lorenzo per tutte le cose belle fatte insieme e non per quelle che purtroppo la malattia e la morte hanno negato.

La poesia di Lorenzo

Alla fine della funzione, poi, una insegnante ha voluto leggere una poesia che lo stesso Lorenzo aveva scritto e che aveva intitolato ‘Rinascita’. Versi scritti pensando a sè e che sono stati voluti anche dalla famiglia per accompagnare il ‘santino’ del 14enne: “Io sono fiammifero decapitato, i ricordi torturavano il cuore. Le mani convulse tra loro lottavano. Ma io sono farfalla a fatica rinata respiro finalmente l’azzurro posso dormire sereno nella mia culla”.

Applausi e palloncini bianchi che volano in cielo

Subito fuori dalla chiesa, poi, alla fine della funzione gli applausi hanno accolto il feretro insieme a una pioggia di delicati palloncini bianchi. Tutti poi si sono diretti, prima di andare al cimitero, al Giardino degli Angeli, un parco nato a Castel San Pietro anni fa proprio in ricordo di un’altra ragazzina, 14enne, morta troppo presto.

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