Funerale Serafino D'Onofrio, folla in Certosa a Bologna

L'idea di intitolare un luogo della cultura o un impianto sportivo all'ex politico e grande amante dello sport

Bologna, 24 marzo 2022 - La sala Pantheon della Certosa di Bologna non è riuscita a contenere la folla di persone che hanno voluto tributare l'ultimo saluto a Serafino D'Onofrio (video), politico, sindacalista e instancabile animatore della vita sportiva e culturale di Bologna. Un uomo schietto, diretto che aveva nell'ironia il suo tratto distintivo. Un uomo per bene. Per ricordare il quale si sta pensando di intitolare con il suo nome un impianto sportivo o un luogo della cultura, come ha sottolineato la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy.

In Certosa, una sfilata di politici, rappresentanti dell'associazionismo, figure del sindacato e tanti compagni di viaggio del "poliedrico" D'Onofrio, morto a 69 anni in seguito a una tremenda malattia. Momenti di dolore ma anche di tenerezza ricordati questa mattina dalla figlia Federica in una toccante ultima lettera al padre. Ma sono state diverse le testimonianze che hanno accompagnato l'ultimo viaggio di D'Onofrio, che ha voluto espressamente venisse suonata "Vivere" di Vasco Rossi, la sua canzone preferita, per l'occasione.

Tanti i protagonisti della sua esperienza in Consiglio comunale venuti a salutarlo: dai compagni della battagliera 'Altra sinistra' agli esponenti della giunta di allora, passando per il centrodestra di allora e di oggi, a partire dall'amica Valentina Castaldini. Adriana Scaramuzzino, allora vicesindaco di Sergio Cofferati, ricorda l'arguzia "da puntura di spillo" di D'Onofrio, ma "senza mai malevolenza".

 Alla camera ardente è passato anche l'ex sindaco Virginio Merola, che ai tempi del mandato Cofferati era assessore all'Urbanistica. Da ex sindaco ricorda l'attaccamento di D'Onofrio per la figura del precedessore Zanardi, il sindaco "del pane", riferimento inscalfibile. D'Onofrio, gli riconosce la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti, "è stato capace di catalizzare attorno a sè molti giovani e ragazzi, dando loro accoglienza, casa, rispetto e prospettiva di futuro". Con lui "Bologna perde molto".

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