Funivia di San Luca Storia e leggenda

Piero Ingenni e Marco Poli presentano il libro con le foto e la vicenda dell’impianto.

Funivia di San Luca  Storia e leggenda

Funivia di San Luca Storia e leggenda

E’ una storia bolognese ma con risvolti che coinvolgono direttamente anche Casalecchio quella che oggi alle 17 Piero Ingenni e Marco Poli racconteranno alla Casa della conoscenza in occasione dell’uscita del libro ‘La funivia per San Luca. Una storia del Novecento’ (ed. Minerva), scritto a due mani da Piero Ingenni e Marco Poli, con foto e immagini della collezione Ingenni e di Walter Breviglieri. Furono infatti due casalecchiesi illustri a donare i terreni sui quali si insediarono le stazioni di partenza e di arrivo della funivia inaugurata il 14 maggio 1931 e chiusa definitivamente il 7 novembre 1976. Il terreno al Ghisello apparteneva alla principessa Adele Gregorini Bingham in Colonna, della villa alla Croce, e quello di approdo fu regalato dal marchese Omer Talon, che abitava la villa lambita dalla via diretta al Colle della Guardia che sale dai Bregoli.

A poca distanza da questo tracciato fu disegnato anche il progetto di una delle due seggiovie che l’ingegnere Ferruccio Gasparri aveva l’idea di realizzare nel secondo dopoguerra, che doveva patire dal prato dietro alla Fondazza, tra via Garibaldi e il fiume Reno. Non se ne fece niente, ma questo spiega anche la partecipazione in prima fila del sindaco Cristoni a fianco di Giuseppe Dozza alla cerimonia di ripartenza alla vigilia della Pasqua del 1950.

A ripercorrere l’avventura durata mezzo secolo che vede gran protagonista l’ingegner Gasparri, saranno Ingenni e Poli, invitati dall’associazione amici della Primo Levi valle del Reno a raccontare, insieme ai primati raggiunti da questa funivia, anche i tentativi (e le speranze) di rimetterla in funzione.

g. m.

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