Funk, jazz e rock africano: il weekend di piazza Dalla

Questa sera, sempre gratis, sul palco sotto la tettoia Nervi suonano i Mack. Domani spazio ai Tamikrest: la cultura Tuareg che scavalca i generi

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di Benedetta Cucci

A volte baretto sulla spiaggia, a volte circolo Arci, altre skate park o una strada di Bahia, altre ancora balera di periferia…. Tutto sommato deluxe. Proprio come lo scorso 29 luglio, quando in piazza Lucio Dalla è arrivata l’ensemble di nove elementi che porta in giro la musica di Compay Segundo e la tettoia Nervi si è trasformata in un social club, mettendo in mostra quell’anima che la sta rendendo popolare.

Per molti ’inclusiva’ è già l’aggettivo da spendere per questo nuovo luogo dato alla gente e alle danze, allo skateboard e alle chiacchiere e al gioco degli scacchi, perché davvero sotto questo tetto ondulato dove soffia sempre un gentile venticello, si ritrovano tutti. Molta gente del rione Bolognina nelle sue estreme diversità, tutte le generazioni, fighetti e alternativi, residenti di ’altre Bologne’. Tutti curiosi di vedere questo posto così atipico perché non c’è una porta da dove si entra o si esce e dove – in caso – si arriva anche in bici facendo la discesa e la curva a virgola (ad esempio nel pomeriggio o la mattina, quando c’è meno gente). Si vedono scene, in piazza Lucio Dalla, che raramente si vedrebbero in un altro bar, ad esempio: le signore marocchine che sorseggiano un caffè accanto ai signori bolognesi che leggono i quotidiani. E poi la sera (ma questo è sempre successo), sul prato sottostante le poste, le famiglie indiane o del Bangladesh si siedono a prendere aria.

Poi arrivano le serate dei concerti, che sono tutti gratuiti e quindi chi vuole può venire a curiosare. Come questa sera, quando sul palco (per la rassegna DiMondi) ci sarà la musica hip hop, funk, jazz, neo-soul ed elettronica di Mack, progetto nato da un’idea di due grandi talenti del jazz italiano contemporaneo, il batterista forlivese Marco Frattini (C’mon Tigre, Lucifour M) e il pianista mantovano Federico Squassabia (Friedrich, Indy Dibongue). I due hanno collaborato e suonato per tantissimi maestri del genere e in questo progetto elettronico sono affiancati dal produttore Mattia ’Matta’ Dallara degli Amycanbe e attualmente di base come producer e sound engineer al Deposito Zero Studios. Mack, creatura quindi mutevole, si muovo in modo fluido tra mondo black ed elettronica contaminata.

Si respira aria di deserto invece domani sera, quando la musica sarà quella dei Tamikrest, gruppo con elementi dal Mali, dal Niger, dall’Algeria e dalla Francia, che ha trovato nella musica Ishumar il mezzo per esprimere una sentita identità Tuareg: un tributo condito con influenze rock moderne in cui i testi parlano del desiderio senza fine di un mondo libero, cercando di cocondividere cultura e poesia dei loro popoli.

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