Furti a Bologna, ladri negli appartamenti del centro. Due arresti

In manette una coppia di fratelli sinti di 18 e 26 anni. In tre colpi la loro banda si era assicurata un bottino da 200mila euro

Furti in appartamento a Bologna, arrestati dalla polizia

Furti in appartamento a Bologna, arrestati dalla polizia

Bologna, 20 maggio 2022 – Arrestati due componenti della banda che, a giugno 2021, aveva messo a segno una serie di furti in appartamento in centro città. La Polizia ha dato infatti esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare a carico di due fratelli di etnia sinti, rispettivamente di 18 e 26 anni, che secondo gli investigatori facevano parte di un più ampio sodalizio criminoso.

Leggi anche Ladri scatenati, tre spaccate in una notte In particolare, l’attività della Squadra mobile, coordinata dalla Procura, ha permesso di ricostruire tre colpi avvenuti nelle vie Castiglione e Saragozza che hanno fruttato un bottino di circa 200mila euro. La banda agiva in base a un modus operandi standardizzato che prevedeva sopralluoghi preliminari utili a capire quali potevano essere gli appartamenti di interesse, che tipo di serrature avevano le porte e verificare la presenza o meno del proprietario. Dopo il sopralluogo, che avveniva sempre nelle prime ore pomeridiane, stabilito l’appartamento da visitare, gli indagati entravano suonando i campanelli del citofono fino a quando un inquilino apriva il portone d’ingresso dello stabile, facendo attenzione a non toccare niente con le mani, al fine di evitare di lasciare impronte. Il portone infatti veniva aperto utilizzando i piedi o i gomiti. Il vero e proprio ingresso nell’appartamento selezionato invece avveniva di regola in maniera violenta, scardinando completamente il portone di accesso. Una volta all’interno, mettevano tutto a soqquadro alla ricerca per lo più di denaro e gioielli per poi fuggire in direzioni diverse per ricongiungersi in un luogo distante dal centro. L’attività investigativa, svolta utilizzando sistemi di indagine tradizionale sul territorio uniti all’utilizzo delle nuove tecnologie, ha permesso di individuare e dare un nome ai due uomini e a raccogliere una serie di fonti di prova nei loro confronti che sono state trasmesse alla Procura. Il pubblico ministero, sposando appieno la tesi investigativa, ha richiesto l’emissione di ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due malviventi e il giudice per le indagini preliminari ha emesso l’ordinanza applicativa di misura cautelare: uno dei fratelli è così finito in carcere, mentre l’altro si trova ai domiciliari.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro