Argelato, ladri presi con i gioielli nel baule

Due giovanissimi albanesi bloccati in auto dopo un furto in appartamento

Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile del dirigente Luca Armeni qui con Elena Jolanda Ceria alla guida della V sezione (Schicchi)

Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile del dirigente Luca Armeni qui con Elena Jolanda Ceria alla guida della V sezione (Schicchi)

Argelato (Bologna), 5 aprile 2019 - La banda dei topi d’appartamento albanesi continua a perdere pezzi. I poliziotti della V sezione della Squadra mobile, l’altra sera ad Argelato, hanno arrestato in flagranza Danjel Milja, 23 anni, e Gjergj Markaj, 18 anni. I due giovanissimi ladri sono stati bloccati mentre fuggivano dopo aver messo a segno un furto in un appartamento. Erano circa le 21 quando la padrona di casa, rincasando, ha trovato tutto l’appartamento, che si trova al primo piano, a soqquadro: i ladri, dopo essersi arrampicati, erano entrati forzando una finestra. Rovistando tra cassetti e mobili, avevano arraffato tutti i preziosi e la bigiotteria che avevano trovato. Poi erano fuggiti dalla stessa finestra dalla quale erano entrati.

Gli investigatori, che da mesi stanno lavorando su una batteria di albanesi specializzata in colpi in abitazione che opera tra Bologna e provincia, erano già sulle tracce di Milja e Markaj. Martedì sera, quando è avvenuto il furto, li stavano pedinando e li avevano persi di vista per un’oretta. Li hanno riagganciati alle porte di Bologna, mentre i due tornavano a casa con la refurtiva nel portabagagli. E, in quel momento, dalla centrale operativa del 113 è arrivata la segnalazione del furto. I poliziotti della Squadra mobile sono entrati subito in azione, riuscendo a intercettare i ladri a bordo di una Matiz. Bloccati, i due stranieri sono stati trovati in possesso di monili, orologi e anche diversi pezzi di bigiotteria rubati a casa della donna. Tutta refurtiva che è stata poi restituita alla proprietaria. In più, Milja e Marka avevano al seguito anche i loro strumenti del mestiere: un grosso cacciavite, guanti da lavoro e pure due coltelli, uno a serramanico, l’altro con un fodero in pelle. Motivo per cui, oltre all’arresto in flagranza per furto, sono stati denunciati anche per il porto di oggetti atti a offendere.

Il duplice arresto dell’altra sera, con i due albanesi adesso in carcere, dopo il giudizio per direttissima, si va ad aggiungere alle sei misure cautelari disposte a marzo dal gip Domenico Truppa. La Squadra mobile, diretta da Luca Armeni, sta lavorando adesso per individuare possibili contatti tra il gruppo già ‘decapitato’ un mese fa e le due nuove leve, per capire se si tratti di un’unica banda, con altri elementi ancora a piede libero, o di due realtà distinte, ma con le stesse modalità d’azione.

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