Marzabotto, Futa 65 torna in campo con una ‘maglia antifascista’

La Futa 65 torna a Marzabotto: stavolta non per rendere omaggio alle vittime delle stragi naziste che riposano nel sacrario, ma proprio per giocare a calcio

Il saluto e la maglia incriminate

Il saluto e la maglia incriminate

Marzabotto, 2 dicembre 2017 - Il Futa 65 torna a Marzabotto: stavolta non per rendere omaggio alle vittime delle stragi naziste che riposano nel sacrario, ma proprio per giocare a calcio. Dopo l’episodio del 12 novembre che ha visto coinvolto Eugenio Luppi, il calciatore del team di Loiano-Monghidoro che a Marzabotto esultò dopo un gol col braccio teso e mostrando al pubblico una maglietta col tricolore della Repubblica sociale italiana, il club riprende il suo cammino nel campionato di Seconda categoria, interrotto nelle precedenti due gare a causa della neve.

Con il campo di casa indisponibile anche domani, la Futa 65 è stata costretta dalla Figc all’esilio forzato. Contattato prima il Sasso Marconi per ottenere l’uso di un campo sintetico, si è poi scoperto che il terreno di gioco non è omologato per la Seconda categoria ma solo per la Terza. Ecco allora che i dirigenti hanno chiesto l’aiuto proprio del Marzabotto 2000, che ha messo a disposizione il suo terreno di gioco: così domani, dopo il match dei padroni di casa, toccherà scendere in campo proprio al Futa 65, per affrontare alle 18.30 il Fossolo 76.

MARZA_26893269_140622
MARZA_26893269_140622

E per l’occasione i giocatori stanno preparando una maglia speciale da indossare prima del calcio d’inizio: top secret la scritta, ma è facile ipotizzare la matrice antifascista del messaggio, a ulteriore conferma della linea di condanna del gesto di Luppi (sospeso a tempo indeterminato dal Futa 65) tenuta fin dall’inizio da tutta i tesserati della società. Sempre a Marzabotto, intanto, giovedì mattina c’è stata la proiezione alla Casa della Memoria di ‘Un film per Monte Sole. L’uomo, la terra, la memoria’, opera del 1995 sugli avvenimenti della battaglia di Monte Sole e dell’eccidio di Marzabotto, con la regia di Carlo di Carlo, a cui hanno preso parte il sindaco di Bologna Virginio Merola, il sindaco di Marzabotto Romano Franchi e il dirigente della Futa 65 Enrico Dini.

Non resta ora che attendere il verdetto della procura federale della Figc, che dopo aver ascoltato Luppi nel corso di un’audizione a Bologna la scorsa settimana, dovrà decidere quali provvedimenti adottare nei confronti del giocatore (denunciato inoltre per apologia del fascismo) e accertare l’eventuale responsabilità oggettiva della società: dovesse andare così, in caso di potenziale penalizzazione in campionato il club ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dal torneo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro